Latitante dopo la condanna: catturato il ras del clan Polverino

Latitante dopo la condanna, catturato il ras del clan Polverino
Latitante dopo la condanna, catturato il ras del clan Polverino

MARANO – Era latitante dallo scorso mese di febbraio e per evitare che le telecamere gli ritrassero il volto di notte quando usciva o rincasava indossava una torcia frontale che il suo fascio di luce ingannava gli ‘occhi elettronici’. I carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Marano di Napoli guidati dal maggiore Alberto Leso lo hanno rintracciato e catturato. Si tratta di Vincenzo Marzocchi, 54 anni, ritenuto elemento attiguo al clan Polverino. Sull’uomo pendeva un provvedimento di determinazione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli per traffico di stupefacenti con l’agevolazione mafiosa ma si era reso irreperibile. I militari dell’Arma avevano individuato il luogo dove presumibilmente il 54enne si stava nascondendo e sabato sera è partito il blitz risolutivo. Il luogo in cui il blitz a Marano è stato portato a termine è via Corree di sotto, nei pressi del Parco Federica. Marzocchi stava rincasando. E’ sceso dall’auto che i carabinieri avevano “monitorato” e indossa una torcia di quelle frontali. Espediente probabilmente utilizzato per eludere la sua individuazione tramite le possibili telecamere posizionate nella zona. I carabinieri a quel punto escono dal buio e lo bloccano. L’arrestato, dopo aver espletato le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di Poggioreale dove dovrà scontare la pena di 5 anni, un mese e 8 giorni di reclusione. Marzocchi era stato scarcerato dopo il precedente arresto avvenuto il 3 giugno del 2016. Anche in quella occasione fu preso dopo una condanna. Fu rintracciato in un’abitazione di Qualiano, dove si nascondeva per sfuggire alla condanna a 9 anni di reclusione in esecuzione della sentenza definitiva emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. Soprannominato ’o scotch, da qualche tempo era irreperibile. E’ il nipote dei boss Guido e Raffaele Abbinante, a capo del clan omonimo operante nel quartiere di Scampia. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, la latitanza terminata sei anni fa sarebbe stata favorita da due persone, denunciate in stato di libertà all’autorità giudiziaria. Marzocchi doveva scontare, in esecuzione di una sentenza definitiva emessa dalla Corte d’Appello di Napoli, la detenzione per un periodo complessivo di nove anni nonché ulteriori tre anni in libertà vigilata. Ha però lasciato il carcere in anticipo. Fu condannato per la sua appartenenza ad un’associazione per delinquere finalizzata alla detenzione ed al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante della finalità mafiosa.

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