L’avanzata dei Martinelli nel clan dei Casalesi, gli investigatori: la moglie del killer messaggera del clan

Sotto la lente dei carabinieri il presunto tentativo di Nunzia Del Villano, moglie del boss Enrico Martinelli, di convincere Basco a non pentirsi

Emilio Martinelli e il papà Enrico, boss del clan dei Casalesi

S. CIPRIANO D’AVERSA – Continuare a garantire sostegno economico agli affiliati che si trovano in carcere: è l’unico modo per tenere unito ciò che resta del clan dei Casalesi. Ne sono convinte le famiglie mafiose sopravvissute alle recenti retate. E quindi serve chi procura denaro, chi lo amministra e una rete di persone fidate che distribuiscono gli stipendi. Insomma, è necessaria una struttura non proprio semplice da allestire (e neppure da mantenere viva). E tra chi avrebbe contribuito a metterla in piedi (e tutt’ora impegnato a tenerla attiva) c’è, almeno questa è la tesi degli investigatori, il gruppo Martinelli. Con gli Schiavone e i Bidognetti indeboliti da arresti, confische e pentimenti, e con gli Zagaria ormai camaleonticamente mischiati tra insospettabili colletti bianchi (e non hanno alcuna intenzione di dedicarsi a business rischiosi come droga ed estorsioni), la compagine che ruota attorno al killer Enrico Martinelli (in carcere) si è ritrovata ad avere ampio margine per imporsi nell’organizzazione criminale. I suoi primi passi compiuti in questo ruolo dirigenziale sono stati già documentati dai carabinieri di Aversa mentre indagavano per dare l’ennesima bordata ai Bidognetti e agli Schiavone (che è arrivata lo scorso novembre con 37 arresti).

Le mani di Martinelli sull’affare latte

La conversazione di lady Martinelli intercettata

I militari dell’Arma, coordinati dalla Dda di Napoli, hanno raccolto numerose intercettazioni che, a loro avviso, dimostrerebbero come i congiunti del boss si stanno adoperando per garantire aiuti economici alle famiglie di alcuni esponenti del clan che si trovano in carcere. Tra queste conversazioni spicca quella tra Nunzia Del Villano, moglie del boss Enrico Martinelli (e cognata del mafioso Vincenzo Schiavone) ed Elvira Oliva, compagna di Giuseppe Basco.

È il 31 agosto 2020: “Elvira sono Nunzia […] Senti una cosa, ma tu non sei a casa?”, chiede la consorte del killer. “No”, risponde la donna di Basco. “Perché – spiega la Del Villano – avevo preso quei giocattoli a tuo figlio. […] Ieri venni anche a casa tua, veramente non sapevo nemmeno dove abiti. Vidi la macchina là fuori e venni e stava tua sorella. Ha detto: quella non c’è, sta a casa del cugino. […] Senti, quando per caso te ne vieni, mi fai uno squillo?”. E la Oliva le comunica che sarebbe tornata, però, solo mercoledì: “Perché devo andare da Giuseppe (Basco, ndr), allora siccome sto prendendo le cose per andarci ha detto la cugina: dormi qua, senza che tu te ne vai avanti e dietro”. “Ho capito – dice lady Martinelli -. E va bene, allora quando te ne vieni te lo porto”.

Il caso Basco

Per gli investigatori è possibile che Nunzia Del Villano, in nome e per conto del figlio Emilio, che avrebbe assunto le redini criminali della compagine (e, secondo il pentito Vincenzo D’Angello – generò di Francesco Bidognetti – sarebbe alla guida di una fronda che si è staccata dagli Schiavone), si sarebbe dovuta recare dalla Oliva per offrirle un sostegno economico. Non è da escludere, chiariscono i militari, che a spingere i Martinelli ad avvicinare la compagna di Basco fosse stata l’intenzione di quest’ultimo, che aveva iniziato a manifestare già tre anni fa, di collaborare con la giustizia. E in occasione della visita a casa della Oliva, la Del Villano avrebbe potuto tentare di convincerla a dire al compagno di rinunciare a interloquire con i magistrati dell’Antimafia. E se questa ricostruzione dovesse dimostrarsi vera, la moglie di Martinelli avrebbe indossato i panni di messaggera del sistema mafioso.

L’indagine

Logicamente si tratta solo di un’ipotesi investigativa che deve ancora essere vagliata dai giudici. Ed è pure possibile che il proseguo dell’indagine vada a escludere il coinvolgimento di Emilio Martinelli e della mamma (per quanto a nostra conoscenza non indagati e da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile) in meccanismi malavitosi Ad ogni modo, se l’incontro tra la Del Villano e la Oliva c’è stato e se aveva come vero obiettivo quello di fermare il pentimento di Basco, non è servito. Il 36enne, ora assistito dall’avvocato Antonio Di Micco, dopo i primi interrogatori resi nel 2020, infatti, è diventato un collaboratore di giustizia.
Le conversazioni intercettate che riguardano figlio e moglie del boss Enrico Martinelli e le analisi fatte dai carabinieri sul loro ipotizzato ruolo nel clan sono tra gli atti dell’inchiesta, tesa a smantellar i gruppi Bidognetti e Schiavone, che quasi un anno fa ha fatto scattare 37 misure (e i due non compaiono nell’elenco dei destinatari dei provvedimenti restrittivi e degli indagati a piede libero).

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