Le ‘bionde’ uccidono 7 milioni di persone l’anno nel mondo

L'Oms celebra oggi la Giornata mondiale contro il tabacco. Dati raccapriccianti ma si punta a un miglioramento nel 2025

il fumo rischia di creare danni all'udito dei bambini

ROMA (Alfredo Stella) – Il fumo fa male. Detta così sembra una notizia superflua, addirittura scontata. Eppure c’è ancora chi decide di farsi del male fumando. E i morti per tabagismo restano una costate. Ogni anno, infatti, 7 milioni di persone nel mondo, tra cui quasi un milione per le conseguenze del fumo passivo. Nonostante ci sia stata negli ultimi anni una decisa riduzione di fumatori, le sigarette uccidono ancora molto. La cifra è fornita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che oggi celebra la Giornata Mondiale contro il Tabacco.

I dati

Secondo l’Oms il fumo causa più di 80mila morti in Italia. Nel 2016 il 20% della popolazione mondiale fumava, mentre nel 2000 era il 27%. Oltre metà dei paesi membri ha ridotto il numero di fumatori in questo lasso di tempo, ma solo uno su otto riuscirà a ridurli del 30% entro il 2025 come richiesto dagli obiettivi dell’Oms. Nel mondo oltre 24 milioni di ragazzi tra 13 e 15 anni fumano, tra cui 17 milioni di ragazzi e 7 milioni di ragazze. Oltre l’80% dei fumatori vive in paesi a medio e basso reddito, che sono anche quelli in cui il numero di fumatori cala più lentamente, e il paese dove si fuma di più è la Cina, con oltre 307 milioni di tabagisti, seguita dall’India.

L’intervista

“Noi sappiamo quali politiche e azioni possono aumentare il tasso di persone che smettono di fumare e prevenire l’inizio dell’abitudine al fumo – afferma Svetlana Axelrod dell’Oms”. E aggiunge: “Dobbiamo superare gli ostacoli e implementare misure come la tassazione, lo stop alla pubblicità e l’adozione dei pacchetti generici. La nostra migliore chance di successo è attraverso l’unità globale e una forte azione multisettoriale contro l’industria del tabacco”.

Gli studi sui danni del tabagismo

Gli effetti sulla salute del fumo si applicano in gran parte anche ai non tabagisti, in qualche modo soggetti direttamente o indirettamente al fumo di tabacco.

Il fumo è considerato fattore favorente l’insorgere di alcune patologie, principalmente a carico dell’apparato respiratorio e dell’apparato cardio-vascolare, e nei paesi sviluppati viene considerato causa prima nella mortalità evitabile.

Il fumo attivo e il fumo passivo, in tutto, sono classificati come cancerogeni certi per l’uomo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sono cancerogeni certi anche alcuni dei suoi componenti, primi tra tutti benzene e benzo[a]pirene. Si descrive quindi il tabagismo come sicuramente collegato all’insorgenza di patologie neoplastiche di varia natura, in primis il cancro polmonare per incidenza e mortalità.

Gli studi sono maggiormente incentrati sugli effetti della respirazione del fumo, attivo e passivo, di sigaretta.

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