Conte ospite di Landini e della Cgil: “Serve dialogo e un piano industriale per l’Italia”

Il premier a Lecce per le giornate del lavoro del sindacato

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse

LECCE– “Sono sorpreso del fatto che è la prima volta che un premier accetti. Rompiamo gli schemi, quindi, ma in modo inconsapevole. Un confronto serve innanzitutto a un riconoscimento del vostro ruolo sociale. E poi c’è il problema del metodo: è impossibile non maturare certe decisioni senza confronto”: sono le parole usate da Conte dal palco della festa della Cgil per rompere il ghiaccio con il sindacato.

Landini accoglie e ringrazia il Premier Conte per la partecipazione alle giornate dei lavoratori del sindacato: “Noi – ha dichiarato l’ex leader della Fiom – siamo un’organizzazione democratica. Uomini soli al comando non ci sono mai piaciuti. E’ un importante riconoscimento indiretto del ruolo delle parti sociali. Speriamo che da questo nostro dialogo possano uscire cose importanti, perché abbiamo tanto da fare per cambiare in meglio questo Paese”.

Le intenzioni di Conte

Ampio spazio dal presidente del Consiglio al Meridione: “Soprattutto nel Sud un arretramento industriale significa non recuperare più i posti il governo deve assolutamente trovare tutti gli strumenti per fronteggiare le crisi aziendali. Dobbiamo rassicurare il sistema industriale: il governo – ha garantito il capo dell’esecutivo – deve tirar fuori un piano industriale per l’Italia. Delle volte è mancata la chiarezza sugli investimenti industriali. Non possiamo permetterci di affidarci ogni anno a segnali contradditori”.

Sulla questione fiscale

Posizione netta anche sul tema tasse: “Giudico il sistema fiscale iniquo e inefficiente. Dobbiamo arrivare a una disciplina organica che crei una vera alleanza tra il cittadino onesto e il fisco. Dobbiamo risistemare tutta la legislazione” e “siamo favorevoli a pene anche detentive per i casi di conclamata evasione, chi sbaglia deve pagare pesantemente. Avremo due o tre anni per lavorare a questo disegno di risistemazione del fisco”.

“La risposta dello Stato – ha concluso il premier – deve essere rapida e chi sbaglia paga. Siamo favorevoli a pene anche detentive per i casi di grave e conclamata evasione fiscale”.

Umberto Caiazzo

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