Lega, faccia a faccia Salvini-Giorgetti: dalle urne il futuro del Carroccio

Il ministro spera in una battuta d’arresto alle Amministrative nel centro-sud Italia per consegnare agli archivi una forza politica a trazione sovranista.

Foto Valerio Portelli/LaPresse 21-08-2019 Roma, Italia Dichiarazioni Matteo Salvini Politica Nella Foto: Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti Photo Valerio Portelli/LaPresse 21 August 2019 Rome,Italy Press statements by Matteo Salvini in Piazza Montecitorio Politics In the pic: Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti

MILANO – Faccia a faccia Salvini-Giorgetti in vista dell’imminente tornata elettorale per le amministrative che si svolgeranno il 3 e 4 ottobre prossimi. E così le elezioni potrebbero segnare un momento decisivo all’interno del partito di via Bellerio. La linea di Salvini non piace a Giorgetti che vorrebbe una Lega stile Ppe. 

La speranza

Il ministro delle Infrastrutture si siede così sul greto del fiume con la speranza che la Lega ‘salviniana’ registri una battuta d’arresto alle amministrative nel centro-sud Italia, con un risultato al di sotto del 10% per consegnare agli archivi una forza politica a trazione sovranista. Il ministro infatti sostiene che “l’impostazione di Salvini era sbagliata: dalle scelte dei candidati per le Comunali alla battaglia ingaggiata sul green pass”. Oltre all’attacco sferrato alla ministra degli Interni Lamorgese non proprio gradito a Berlusconi che le aveva dimostrato subito il proprio appoggio.

L’attacco a Giorgetti

Ma all’interno della Lega è in essere un’altra diatriba: il “no’ di Giorgetti a Berlusconi per il Quirinale che potrebbe così mandare all’aria la federazione di centrodestra a cui aspira Salvini che comunque ha ricevuto il sostegno dei presidenti di Regione che hanno sottolineato come “la linea della Lega fosse quella dei governatori”. E l’ala salviniana attacca Giorgetti, accusandolo di aver “rotto il patto di lealtà a pochi giorni dal voto: Chi si fiderà più di uno come lui? – hanno ribadito”.

Salvini duro

Tira dritto Matteo Salvini nonostante Giorgetti cerchi di creare crepe all’interno del partito con una line diversa anche per quanto riguarda il prossimo inquilino del Quirinale che vedrebbe Draghi e non Berlusconi sponsorizzato invece da Salvini. E sulle amministrative romane il leader leghista sottolinea: “Penso che a Roma Michetti abbia la competenza giusta per ripartire dalle periferie, non dai salotti di Calenda”, verso il quale invece Giorgetti non ha espresso parole di apprezzamento. Un atteggiamento del ministro leghista non gradito neppure da Giorgia Meloni di FdI: “Se Giorgetti sapesse qualcosa di Roma – ha detto –   saprebbe che Calenda non arriverà mai al ballottaggio, per cui non capisco il senso e poi non mi pare che Calenda sia stato un ministro così capace. Non vorrei – prosegue la bionda romana – che Giorgetti fosse tornato alla vecchia Lega, che augurava a Roma il peggio”. La parola, almeno per ora, passa alle urne.

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