Omicidio Monterotondo, la Procura valuta la legittima difesa

L'uomo si sarebbe indirizzato verso la compagna e la figlia avrebbe reagito fisicamente

ROMA – Legittima difesa. Sarebbe questa la pista battuta dalla Procura per fare chiarezza sulla morte di Lorenzo Sciacquatori. Secondo quanto emerso dalle indagini la figlia diciannovenne, nel tentativo di proteggere la nonna, si sarebbe resa artefice della ferita grave riportata dall’uomo. Una ferita che lo ha poi condotto alla morte.

La dinamica che ha condotto Sciacquatori alla morte

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo era tornato a casa ubriaco intorno alle 5 del mattino. Avrebbe iniziato a prendere a calci la porta dell’appartamento per farsi aprire e, una volta all’interno, avrebbe minacciato di morte e aggredito la convivente, la madre anziana e la figlia 19enne, intervenuta per difendere sua nonna. Qui, il colpo fatale. L’uomo si sarebbe indirizzato verso la compagna e la figlia avrebbe reagito fisicamente.

I soccorsi e l’arrivo in ospedale: la legittima difesa all’esame della Procura

In questo modo il 41enne sarebbe rimasto gravemente ferito alla testa. Immediati i soccorsi da parte delle donne e delle persone intervenute grazie alle quali è stato condotto in ospedale. Qui è deceduto poche ore dopo l’arrivo. All’esito del primo esame autoptico è emerso proprio che l’uomo sarebbe deceduto a seguito del colpo. La Procura sarebbe così intenzionata a valutare l’ipotesi della legittima difesa.

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