Libia, Onu: “Prove di possibili crimini di guerra e contro l’umanità”

Gli esperti incaricati dal Consiglio per i diritti umani dell'Onu di esaminare abusi in Libia hanno riferito di aver raccolto prove di possibili crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi nel Paese nordafricano.

GINEVRA – Gli esperti incaricati dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu di esaminare abusi in Libia hanno riferito di aver raccolto prove di possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nel Paese nordafricano. I primi risultati della “missione conoscitiva” riportano di crimini come omicidio, tortura, riduzione in schiavitù, esecuzioni extragiudiziali e stupro. I risultati potrebbero inviare un potente segnale alle principali potenze internazionali e regionali. “La violenza che affligge la Libia dal 2011, e che continua quasi senza sosta dal 2016, ha consentito di commettere gravi violazioni, abusi e crimini, inclusi crimini contro l’umanità e crimini di guerra, contro i più vulnerabili”, hanno riferito i tre membri che hanno guidato la missione. Gli esperti citano rapporti che indicano che la Guardia costiera libica – addestrata ed equipaggiata dall’Unione europea – abbia maltrattato i migranti e ne abbia consegnati alcuni a centri di detenzione dove torture e violenze sessuali sono “prevalenti”. Tra le preoccupazioni per i mercenari stranieri che operano in Libia, gli esperti affermano che ci sono “ragionevoli motivi per credere” che il personale di una compagnia militare privata russa nota come Gruppo Wagner “possa aver commesso omicidi”. Il rapporto cita anche i report di “organizzazioni affidabili” secondo cui circa 87.000 migranti sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica dal 2016, di cui circa 7.000 “attualmente” nei centri gestiti dal Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale.

LaPresse

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