Libia, raggiunta l’intesa tra Italia e Francia. Trump sente Haftar

La Casa Bianca ha fatto sapere che Trump ha parlato al telefono con il generale libico "per discutere degli sforzi anti-terrorismo"

Foto Valerio Portelli/LaPresse

MILANO – Italia e Francia lavorano da vicino sulla Libia. Nella convinzione che “non è possibile fare nessun progresso senza una intesa franco-italiana solida”, un punto di vista condiviso è emerso dall’incontro a Roma fra i rispettivi ministri degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi e Jean-Yves Le Drian: “La soluzione dev’essere politica” e bisogna “arrivare nei tempi più rapidi a un cessate il fuoco”.

L’intesa Italia-Francia sul fronte libico

Lasciate ormai alle spalle le difficoltà nei rapporti, l’Italia e il vicino d’Oltralpe promettono delle iniziative sulla Libia.“La settimana prossima a Roma ci sarà una riunione tra i direttori politici dei nostri Paesi e dei Paesi più interessati da quello che sta avvenendo in Libia”. Lo ha annunciato Moavero dopo l’incontro con Le Drian.

L’obiettivo è un immediato cessate il fuoco

Il piano è il seguente: “Arrivare nei tempi più rapidi a un cessate il fuoco” perché “non esiste una soluzione militare che possa risolvere la complessa situazione libica”. Poi “al cessate il fuoco deve seguire una tregua umanitaria e un tavolo delle Nazioni unite deve riprendere il processo di stabilizzazione del Paese”, ha chiarito il titolare della Farnesina. Moavero e Le Drian spiegano di essere preoccupati dalla situazione in Libia, che “mantiene l’attenzione di entrambi i governi”.

Aumenta il bilancio delle vittime a Tripoli

“Siamo solidali con il popolo della Libia che subisce gli effetti gravi degli scontri armati ed è in questo spirito che chiediamo con forza il cessate il fuoco”, ha detto Moavero. La situazione sul terreno è infatti allarmante. Sono oltre 200 i morti e migliaia gli sfollati da quando il 4 aprile il generale Khalifa Haftar, uomo forte dell’est della Libia, ha lanciato l’offensiva per prendere Tripoli. Dove ha sede il governo di unità nazionale guidato da Fayez Al-Sarraj. L’Unicef avverte che quasi 1.800 bambini sono tra i civili che hanno urgente bisogno di essere evacuati dalle zone in prima linea di combattimento. Mentre 7.300 bambini sono già stati sfollati dalle loro case a causa delle violenze.

La telefonata tra Trump e il generale Haftar

Il tutto avviene mentre al Consiglio di sicurezza dell’Onu da cinque giorni il Regno Unito prova a far approvare una risoluzione per un cessate il fuoco e un accesso umanitario incondizionato alle zone di combattimento. Tanto gli Usa quanto la Russia finora hanno preso tempo.

Sforzi congiunti contro il terrorismo

Poche ore fa è giunto intanto un elemento nuovo. La Casa Bianca ha fatto sapere che il 15 marzo, cioè nel giorno in cui Londra presentava la sua bozza al Consiglio Onu, Donald Trump ha parlato al telefono con il generale libico Khalifa Haftar “per discutere degli sforzi anti-terrorismo in corso e della necessità di raggiungere pace e stabilità in Libia”.

Il presidente Usa, aggiunge la Casa Bianca, ha “riconosciuto il ruolo significativo di Haftar nella lotta al terrorismo e nel proteggere le risorse di petrolio libiche. E i due hanno discusso una visione condivisa per la transizione della Libia verso un sistema politico stabile, democratico e politico”.

(LaPresse)

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