L’Iran lancia in orbita il suo primo satellite militare. Trump: “Se minacciati abbatteremo le navi”

in foto Donald Trump

MILANO – La tensione tra gli Usa e l’Iran è tornata a crescere. Nel pieno della pandemia di Covid-19 e del crollo del prezzo del petrolio americano, i Guardiani della rivoluzione annunciano il lancio in orbita di un satellite di osservazione militare che gli esperti temono possa permettere lo sviluppi di missili balistici intercontinentali, ben più pericolosi rispetto a quelli a corto e medio raggio che si ritiene l’Iran possegga attualmente. Una mossa che sembra essere stata percepita dal presidente Donald Trump come una vera e propria minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e dei Paesi arabi del Golfo, che temono il lancio di ordigni nucleari, qualora l’Iran riuscisse a costruire la propria bomba atomica.

“Ho dato ordine che la marina degli Stati Uniti abbatta e distrugga qualsiasi cannoniera iraniana, se infastidirà le nostre navi in mare”, è stata la reazione immediata del tycoon su Twitter. Nei giorni scorsi infatti, nel Golfo persico, era avvenuto un pericoloso avvicinamento tra imbarcazioni iraniane e le navi da guerra statunitensi. Secondo la marina Usa la provocazione era arrivata da Teheran, mentre i Pasdaran hanno puntato il dito contro Washington. Il generale Abolfazl Shekarchi, portavoce delle forze armate iraniane, ha accusato Trump di “bullismo” e lo ha invitato a concentrarsi sulla cura dei militari dell’esercito Usa contagiati dal coronavirus.

“Gli americani dovrebbero fare del loro meglio per salvare le truppe infettate dal Covid-19 invece di opprimere gli altri”, ha attaccato Shekarchi. Secondo i Pasdaran il satellite, chiamato ‘Noor’ ovvero luce, è stato lanciato nel deserto centrale dell’Iran e ha raggiunto i 425 km di altezza dalla superficie terrestre grazie all’utilizzo dell’avanzato vettore satellitare Ghased, o “Messenger”. E’ il primo satellite militare mai lanciato dal Paese e i Guardiani lo hanno definito “un grande risultato”, dopo i numerosi tentativi falliti in precedenza.

Il ministro iraniano delle Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, Mohammad Javad Azari Jahromi, ha garantito su Twitter che il programma spaziale dei Guardiani è di natura “difensiva”, mentre il maggiore dell’esercito americano Rob Lodewick, portavoce del Pentagono, ha assicurato che i funzionari americani continuano a monitorare il programma missilistico iraniano. Il Paese ha abbandonato le limitazioni previste dall’accordo sul nucleare con le potenze mondiali, da cui Trump ha ritirato unilateralmente gli Usa nel 2018.

La decisione del tycoon ha dato il via a una serie di ritorsioni e attacchi culminati con l’uccisione del generale Qassem Soleimani, a capo delle forze speciali Quds. E proprio il suo successore, Hossein Salami, è intervenuto sul lancio del satellite. “Oggi, gli eserciti più potenti del mondo non hanno piani di difesa completi senza capacità spaziali – ha detto il generale – acquisire questa tecnologia, che ci porta nello spazio ed espande i domini delle nostre capacità, è strategico”. (LaPresse/AP)

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