Livorno, inscena un finto naufragio: in corso indagini della Guardia costiera

Un'imbarcazione a vela francese si è incagliata presso la Torre della Meloria, in un'area vietata alla navigazione, nell'Arcipelago toscano

Foto LaPresse - Donato Fasano

LIVORNO (LaPresse) – Livorno, inscena un finto naufragio: in corso indagini della Guardia costiera. Un’imbarcazione a vela francese si è incagliata presso la Torre della Meloria, in un’area vietata alla navigazione, nell’Arcipelago toscano. Al vaglio alcune ipotesi investigative sulla vicenda dopo che il comandante della nave ha falsamente asserito di aver fatto naufragio, con la sua barca che era affondata.

Nella prima mattinata di oggi è giunta alla sala operativa della Guardia costiera di Livorno una richiesta telefonica di soccorso da parte di un cittadino pisano. Che ha detto di aver ricevuto un sms da un suo amico che aveva appena fatto naufragio nelle acque antistanti il porto di Livorno con la propria imbarcazione a vela. E che al momento si trovava su un tender alla deriva. E’ stato tempestivamente disposto l’intervento della motovedetta Cp 866. Che in poco tempo ha individuato il tender e ha recuperato il naufrago riportandolo a terra in buone condizioni di salute.

Il naufrago, un cittadino francese di 51 anni, ha dichiarato ai militari che proveniva dalla Sardegna diretto al porticciolo di Marina di Pisa e che la propria imbarcazione era affondata. Ha aggiunto che solo grazie al tender in dotazione all’unità era riuscito a mettersi in salvo. Alle prime luci dell’alba, invece, i militari hanno accertato la presenza dell’imbarcazione Le Chien – questo il suo nome – incagliata sugli scogli della Torre della Meloria. E’ pertanto inviata sul posto un’altra motovedetta con a bordo personale subacqueo specializzato della Guardia costiera. Per verificare l’eventuale presenza di inquinamenti nella zona del naufragio e per accertare le condizioni dello scafo dell’unità incagliata.

Livorno, controlli della Guardia Costiera

I rilievi non hanno fatto riscontrare alcuna forma di inquinamento. Ma la presenza di un grosso squarcio sulla murata di sinistra dell’imbarcazione ne ha imposto la rimozione a mezzo di pontone con gru di sollevamento. La Capitaneria di porto fa sapere di aver notificato formale diffida alla rimozione del relitto al comandante e proprietario dell’imbarcazione. E che tutte le successive attività di recupero saranno costantemente e attentamente monitorate. Anche in considerazione del pregio naturalistico della zona, ricadente nell’area marina protetta delle secche della Meloria.

Proseguono intanto le indagini per accertare la dinamica. E le eventuali responsabilità dell’evento. E soprattutto per chiarire i motivi per i quali il naufrago abbia tenuto a specificare che la propria barca fosse affondata. Gli uomini della Capitaneria di porto stanno eseguendo ulteriori attività investigative. Per chiarire come mai l’uomo stesse navigando con le vele bordate in un’area dove la navigazione è vietata e per escludere che l’unità potesse essere impiegata per traffici illeciti.

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