Lodi, il Tribunale di Milano condanna l’amministrazione leghista: “Modificate il regolamento dell’accesso ai servizi scolastici per le famiglie extracomunitarie”

La giunta del sindaco Sara Casanova aveva introdotto cavilli che imponevano agli immigrati di far certificare nei Paesi d'origine l'assenza di proprietà immobiliari.

Gian Mattia D'Alberto / LaPresse

LODI – I bambini extracomunitari dovranno poter accedere ai servizi scolastici alle stesse condizioni di quelli comunitari. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano, condannando il Comune di Lodi. Qui, l’amministrazione comunale aveva adottato misure che, di fatto, complicavano terribilmente la produzione dei documenti necessari alle famiglie provenienti da Paesi diversi da quelli dell’Unione europea.

La giunta leghista che ‘ostacolava’ l’accesso ai servizi scolastici per i bimbi extracomunitari al Comune di Lodi

La giunta del sindaco leghista Sara Casanova, infatti, aveva introdotto un regolamento che imponeva agli immigrati di far certificare nei Paesi d’origine l’assenza di proprietà immobiliari. I certificati dovevano essere in lingua originale e corredati di traduzione in italiano legalizzata dall’Autorità consolare italiana. Difficile, parecchio difficile. Anche perché in molti Paesi mancano gli uffici che possono rilasciare questi documenti.

Il giudice del Tribunale di Milano: “Condotta discriminatoria, si modifichi il regolamento”

Il giudice ha accertato “la condotta discriminatoria del Comune di Lodi”, per un provvedimento “che introduce una disparità di trattamento emesso da un’autorità che non ha il potere di assumere decisioni in proposito”. L’Ente è stato condannato al pagamento di 5mila euro per le spese processuali ma, soprattutto, ha intimato all’amministrazione di cambiare il regolamento che escludeva i bimbi immigrati dalla possibilità di accedere ai servizi scolastici, tra cui trasporto con bus e mensa, alle stesse condizioni previste per i cittadini italiani.

I legali delle famiglie: “E’ una grande vittoria della legalità”

“La decisione del Tribunale ripristina la parità di trattamento che la legge prevede: italiani e stranieri devono seguire per accedere alle prestazioni sociali le medesime procedure e queste sono fissate dalle norme del 2013 sull’Isee. E’ una vittoria della legalità e della ragionevolezza”, hanno commentato i legali Guariso e Neri che hanno presentato ricorso. Il Municipio a sua volta sta valutando se presentare azioni legali contro la sentenza del Tribunale di Milano.

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