Lombardia, vaccini: si è dimesso il Cda di Aria. Gubian, “Sistema complesso e non sempre colpa nostra”

MILANO – Si è dimesso il Cda di Aria, l’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti incaricata di accollarsi l’onere organizzativo delle prenotazioni per la campagna vaccinale in Lombardia. E’ lo stesso Attilio Fontana, dopo alcune falle ha chiesto le dimissione dell’intero Cda che solo qualche ora fa aveva detto: “Ho chiesto ai membri del cda di Aria di fare un passo indietro, in caso contrario azzererò lo stesso affidando all’attuale direttore generale Lorenzo Gubian la guida della società. Situazioni di criticità come quelle che si sono verificate nel fine settimana offrono un’immagine distorta dei risultati che a oggi abbiamo raggiunto”. E ha poi sottolineato: “I disservizi informatici che si sono registrati durante la campagna vaccinale, recentemente a Como, Cremona e in Brianza, hanno creato disagi a molti nostri cittadini e inficiato il lavoro che tutti gli operatori, sanitari e non, che stanno impegnandosi con grande determinazione e professionalità nei diversi centri vaccinali”.

Nuovo Amministratore unico
Da oggi il direttore generale della società, Lorenzo Gubian, è stato nominato amministratore unico dell’azienda. La notizia è stata data dal vice presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale della Lombardia, Marco Colombo. Dopo la nomina Gubian ha fatto sapere che avrebbe “contestualmente rinunciato al compenso stabilito quale Amministratore”.

Le giustificazioni
Preso atto della situazione, Gubian ha sottolineato che “con questa grande complessità l’errore zero è impossibile. Qualche errore su 1,3 milioni di eventi possono capitare. Non dico che si potevano evitare, ma dobbiamo tener conto del livello di complessità della prima campagna vaccinale della storia di queste dimensioni. Volevamo evitare un click Day e abbiamo optato per una procedura a inviti. Non era noto il numero dei centri vaccinali attivi e quindi raccogliere e configurare le agende di un sistema così complesso ha portato anche a errori materiali. Qualche volte però anche le Asst hanno indicato date di attivazioni sbagliate che hanno portato problemi di sovraffollamento o sotto-allocazione”

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