M5S, comincia la diaspora: in tanti seguono Casaleggio

Davide Casaleggio lancia un nuovo movimento e in tanti sono pronti a seguirlo lasciando i 5 Stelle

Napoli (Anastasia Leonardo) – Gli attivisti del Movimento 5 Stelle chiedono di rispettare le regole: no a nomi calati dall’alto, i candidati sindaco di Roma, Napoli, Milano e di ogni altro Comune al voto a settembre deve sceglierli la base attraverso la classica votazione su Rousseau.
Peccato che proprio negli ultimi giorni i rapporti tra Davide Casaleggio e i vertici grillini siano tesi e che sui candidati le trattative tra M5S e Pd in diverse città siano in stato avanzato. A Napoli, per esempio, checché ne dicano i consiglieri comunali e municipali, i giallorossi pare siano intenzionati ad insistere sul nome del presidente della Camera Roberto Fico. I malumori aumentano e gli attivisti si organizzano per far sentire la propria voce a Beppe Grillo e al leader, anche lui ‘calato dall’alto’, Giuseppe Conte, a cui è stato affidato il compito di riscrivere le regole grilline e aggiornare la linea politica. Intanto il coordinamento Parola agli attivisti è pronto a scendere in piazza in Lazio per chiedere di avere voce in capitolo rispetto all’ingresso dei 5 Stelle nella giunta del segretario dem dimissionario Nicola Zingaretti e sul nome da candidare a sindaco. “In questi giorni stiamo assistendo impotenti allo stravolgimento del progetto di democrazia partecipativa – hanno spiegato da Parola agli attivisti – nato dall’idea di Gianroberto Casaleggio. Il M5S doveva essere la realizzazione di un terzo polo, lontano e diverso dalle dinamiche dei vecchi partiti, attraverso una rivoluzione culturale oltre che politica, che mettesse fine alla dicotomia di destra e sinistra. Si doveva fondare sulle idee e non sulle poltrone. Vogliamo specificare che a Roma il nostro candidato sarà Virginia Raggi o chiunque voglia sfidarla e vincerà le votazioni sulla piattaforma Rousseau – hanno aggiunto – non accettiamo imposizioni, inciuci o altro, stesso discorso vale per Milano, Napoli e ogni altra città o Regione”. In Campania, invece, la base resta in attesa di capire cosa cambierà con Conte e soprattutto se questo rilancerà il concetto di ‘democrazia partecipata’ e confermerà la regola del doppio mandato. Da questo dipenderà la permanenza all’interno del M5S di molti grillini della prima ora. Lo stesso Casaleggio, ormai malvisto dalla maggioranza dimaiana e fichiana, ha auspicato che Conte riesca a ricucire ogni strappo garantendo la partecipazione dal basso. Se così non dovesse essere, stando a voci di palazzo, non è escluso che insieme ad Alessandro Di Battista il figlio di Gianroberto Casaleggio, fondatore del M5S, possa lanciare un nuovo contenitore in cui confluirebbero sia parte degli espulsi che parte di coloro che hanno lasciato il Movimento. Tra questi potrebbero figurare anche i parlamentari campani che dopo il voto contrario al governo Draghi sono stati sbattuti fuori dal reggente Vito Crimi. Sempre stando a indiscrezioni si tratterebbe delle senatrici Vilma Moronese, Virginia La Mura e Luisa Angrisani e dei deputati Giovanni Russo e Doriana Sarli.

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