Madrid ai popolari grazie a Vox e Ciudadanos. Macron: “A rischio l’asse liberale con l’Ue”

Firmati accordi programmatici con entrambe le formazioni

Supporters of Spanish far-right party VOX wave flags during the last campaign rally in Madrid on April 26, 2019 ahead of the April 28 general election. - Spain closes today a tense legislative elections campaign with repeated calls by the head of the socialist government Pedro Sanchez to avoid the far-right rise that has shaken up the political outlook of the country. (Photo by OSCAR DEL POZO / AFP)

MILANO – Il Comune di Madrid si sposta a destra. José Luis Martínez Almeida è il nuovo sindaco. Il Partito popolare, che il 26 maggio ha ottenuto il peggior risultato della sua storia nella capitale, recupera una delle sue principali roccaforti dopo quattro anni. Tre settimane dopo le elezioni comunali in Spagna e dopo negoziati non stop, Martínez Almeida è diventato primo cittadino. Con il sostegno degli 11 consiglieri di Ciudadanos e dei quattro del partito di estrema destra Vox. Dopo aver firmato accordi programmatici con entrambe le formazioni.

“Sfido a trovare in nessuno di questi due programmi qualsiasi questione al di fuori del nostro ordinamento”, ha rimarcato Martínez Almeida, che definisce il proprio progetto “di buon senso”. Complessivamente 30 consiglieri hanno votato per lui, più della maggioranza assoluta necessaria. Sostituirà Manuela Carmena, ex giudice eletto nel 2015 con una piattaforma di sinistra. Accordi simili sono stati raggiunti in altri municipi spagnoli. Dove il partito di estrema destra, che un anno fa era ai margini esterni della politica, ha guadagnato terreno. Questo mentre dall’Eliseo è arrivato il monito a Ciudadanos. Un’alleanza in Spagna tra loro e l’estrema destra “metterebbe in discussione la cooperazione politica per costruire un rinnovato gruppo centrista all’Unione europea”, l’avvertimento della presidenza francese parlando con l’AFP.

La lista del presidente Emmanuel Macron dovrebbe sedere al Parlamento europeo accanto a Ciudadanos come parte del gruppo centrista ‘Renew Europe’. Il nuovo nome dell’Alde, Alleanza dei liberali e democratici per l’Europa. “Non possiamo ignorare ciò che sta accadendo a livello nazionale e locale”, ammonisce l’Eliseo, “ci vuole coerenza ideologica, un gruppo progressista e liberale non può permettersi di essere accusato di debolezza o ambiguità” avvicinandosi alle forze populiste.

(LaPresse)

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