Manovra, Brunetta: “Domani riunione Ecofin discuterà del caso Italia”

"Domani, nella prevista riunione dell'Ecofin, i ministri delle finanze dei Paesi europei discuteranno del caso Italia. Ciò dopo l'accordo last minute raggiunto a fine anno tra Governo e Commissione Europea sulla Legge di Bilancio".

Foto LaPresse - Stefano Costantino

ROMA – “Domani, nella prevista riunione dell’Ecofin, i ministri delle finanze dei Paesi europei discuteranno del caso Italia. Ciò dopo l’accordo last minute raggiunto a fine anno tra Governo e Commissione Europea sulla Legge di Bilancio. Il via libera di Bruxelles alla manovra è, infatti, stato subordinato al rispetto di alcune condizioni economiche e di finanza pubblica, sulle quali i funzionari hanno promesso di vigilare attentamente. L’Italia è riuscita in extremis ad evitare la procedura di infrazione per debito eccessivo. La Commissione, infatti, avrebbe dovuto aprire per via dello “scostamento significativo” dei parametri di finanza pubblica italiana dagli obiettivi concordati la scorsa primavera dal Governo Gentiloni con l’Europa. Dunque solamente grazie alla rinuncia a fissare l’obiettivo deficit/Pil per il 2019 al 2,4%, come inizialmente voluto dall’Esecutivo. Alla fine, l’accordo è stato raggiunto per il 2,04%.

Il pericolo

 “Domani, l’Ecofin dovrebbe ratificare la decisione della Commissione di non aprire la procedura di infrazione”. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia. Tuttavia, per un problema che si risolve un altro se ne presenta. Infatti, il giudizio di Bruxelles resta sempre sub judice, condizionato all’andamento dell’economia italiana nel corso del 2019. E questa, come certificato dagli ultimi dati macroeconomici, è in peggioramento. In particolare, il tasso di crescita del Pil per l’ultimo trimestre del 2018 non dovrebbe essere superiore allo zero, con un probabile calo del -0,1%, mentre il tasso annuale non dovrebbe essere superiore al +0,9%. Con questo dato e considerando l’effetto trascinamento, la crescita del 2019 dovrebbe essere vicina allo zero, come previsto ormai dai principali istituti internazionali”.

LaPresse

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