Manovra, Brunetta: Italia sempre più isolata e in mezzo alla bufera

"Gli investitori internazionali continuano ad allontanarsi sempre di più dai mercati finanziari italiani. Ad agosto, infatti, hanno venduto titoli italiani per 17,8 miliardi, di cui la stragrande maggior parte, 17,4 miliardi, di titoli pubblici".

Foto LaPresse - Stefano Costantino

Roma, 19 ott. (LaPresse) – “Gli investitori internazionali continuano ad allontanarsi sempre di più dai mercati finanziari italiani. Ad agosto, infatti, hanno venduto titoli italiani per 17,8 miliardi, di cui la stragrande maggior parte, 17,4 miliardi, di titoli pubblici. Tra maggio e agosto il disinvestimento complessivo da parte degli investitori esteri è, pertanto, ammontato alla cifra monstre di 66,6 miliardi. Un deflusso simile si era registrato solamente nei mesi tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. Il crollo di fiducia nel governo gialloverde ha quindi fatto sentire tutti i suoi effetti e ad essere colpiti sono state tutte le categorie di attività finanziarie, dai titoli di Stato alle azioni”. Così il deputato Renato Brunetta, responsabile del Dipartimento di politica economica di Forza Italia, in una nota.

sottolinea il deputato 

“Quello che stupisce, in ogni caso è l’assenza di contagio finanziario tra i Paesi dell’Eurozona, dopo l’esplosione della nuova crisi dello spread italiano, a dimostrazione di come ormai gli investitori stiano smettendo di raggruppare insieme le obbligazioni di Italia, Spagna e Portogallo e considerino l’Italia un Paese con condizioni finanziarie nettamente peggiori di quelle degli altri due Paesi”. “Per anni, dopo la crisi del debito dell’Eurozona del 2010-2012, Italia, Spagna e Portogallo hanno visto le vicende dei loro spread intersecarsi a vicenda. Ma ora la situazione è cambiata, perché la correlazione tra Paesi periferici è ormai diventata molto bassa, ed è la prima volta che un sell off di titoli sovrani di un Paese della zona euro non viene visto come una minaccia per l’eurozona nel suo insieme. Come a dire che, ormai, l’Italia è considerata l’ultimo Paese appartenente alla periferia dell’Europa”, conclude Brunetta.

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