Manovra, Conte convoca le parti sociali. Sul cuneo è scontro Italia Viva-Pd

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse Nella foto: Giuseppe Conte

ROMA – No alla patrimoniale, no all’aumento dell’Iva, che avrebbe pesato sui conti delle famiglie. E no ad una lotta all’evasione fiscale di corto respiro. La formula del premier Giuseppe Conte è semplice: le tasse non saliranno, la crescita potrà procedere verso cifre più lusinghiere. La ricetta viene illustrata davanti alla platea di Assolombarda che, a dire il vero, non sembra troppo calorosa.

Ma il premier, alle prese con nuove divisioni che percorrono la maggioranza, convoca nuovamente le parti sociali per lunedì alle 12 a palazzo Chigi e tira dritto: “Qualcuno considera il mancato aumento dell’Iva una misura scontata, ma questo aumento avrebbe gravato 542 euro per ogni famiglia – sottolinea il capo dell’esecutivo -. L’impatto positivo della sterilizzazione è dello 0,3% sulla crescita stimata nel 2020”.

Pagare meno ma pagare tutti. E’ il mantra del premier. Lo ripete all’assise organizzata dagli industriali lombardi alla Scala di Milano. Sulla lotta all’evasione fiscale “non possiamo continuare a perseguire iniziative isolate e di corto respiro”. Sono quindi allo studio diverse simulazioni per arrivare a quel patto sociale “che intendiamo stipulare con voi imprenditori, e tutti i cittadini”, afferma Conte, spiegando che “il successo di questo patto passa da una nuova visione, per cui il Governo deve dare l’esempio”.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, aggiunge che nella manovra non ci sarà “una generica lista di auspici”, ma “un piano organico, con ogni singola misura prezzata e valutata”. Detto questo, però, il ministro non si sbottona sulle voci che danno per imminente una revisione delle detrazioni fiscali.

L’invito è alla pazienza

Sarebbe prematuro parlare dei dettagli adesso. Un’ipotesi verosimile, comunque, sarebbe legare le detrazioni al reddito e alla tracciabilità dei pagamenti, visto che il filo rosso della manovra sarà l’incentivo all’uso della moneta elettronica.

Su un altro fronte, quello della scuola, fonti dal ministero dell’Economia smentiscono che siano in programma tagli. Anzi, “la prossima legge di bilancio individuerà maggiori risorse sia per l’istruzione che per la formazione prescolare, come asili nido e scuola dell’infanzia”, sottolineano dal dicastero, confermando che l’esecutivo vuole rendere più semplice la vita alle madri, spesso costrette a riunciare al lavoro per accudire i figli a casa.

Ad ogni modo, la manovra qualcuno dovrà scontentare: le risorse sono limitate e bisogna fare delle scelte, che per il momento sembrano vaghe e lasciate ad annunci venturi. Proprio per questo il presidente di Assolombarda Carlo Lombardi chiede: “Questa volta, stupiteci! L’Italia è ferma, diteci tre cose essenziali che intendete fare per rilanciarla”.

Dagli imprenditori lombardi i toni sono duri, tanto da spingere il leader del Carroccio Matteo Salvini a dire che “Conte è stato spernacchiato dagli industriali”. Matteo Renzi, invece, critica dall’interno della maggioranza, sostenendo che il taglio di tasse pensato dall’esecutivo sarebbe troppo poco, un semplice “pannicello caldo”. Immediata la replica del viceministro all’Economia del Pd, Antonio Misiani. Il partito di Renzi, Italia Viva, “aveva chiesto di rimandarlo al 2021” mentre “siamo al governo perché le tasse sui lavoratori vogliamo tagliarle”, punge Misiani su Twitter.

Anche il fronte sindacale, però, si lamenta di un abbassamento del cuneo “troppo debole”, così come della “latitanza” sul finanziamento del rinnovo dei contratti del pubblico impiego e sulla rivalutazione degli assegni pensionistici, denuncia Luigi Sbarra della Cisl. Conte, comunque, ha invitato i sindacati per un nuovo confronto lunedì prossimo. Ascolterà tutti, ancora una volta, per cercare di non scontentare nessuno. (AWE/LaPresse)

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