Mattarella: Ue successo straordinario, no all’unilateralismo

Francesco Ammendola / LaPresse in foto Sergio Mattarella

Roma – Chi si aspettava un intervento sui rapporti tra l’Italia e l’Europa e sulla trattativa con Bruxelles sulla manovra è rimasto deluso.

Nel tradizionale scambio di auguri natalizi al Quirinale con il corpo diplomatico, Sergio Mattarella non pronuncia mai le parole bilancio o saldi o risparmi, meno che mai deficit.

Il momento resto delicatissimo e gli equilibri in queste ore troppo fragili per essere scossi anche da parole, seppur soppesate.

Il capo dello Stato non si esime però nel difendere dal rischio isolazionista

Per la sua storia personale e per il suo ruolo, rappresenta non solo un punto di arrivo, ma soprattutto un punto di partenza: l’Unione europea.

Mattarella è come al solito chiaro nell’esplicitazione dei concetti

Lo straordinario successo di questo cammino” che ha portato all’Ue “è conferma del fatto che l’Europa è, prima di tutto, una comunità di valori, basata sul rispetto della dignità umana, sulla democrazia, sull’uguaglianza e sulla prevalenza del diritto” dice parlando davanti alle platea di ambasciatori. Valori che hanno contraddistinto tutti i passaggi della storia del progetto di integrazione continentale, specialmente quelli più delicati”.

L’inquilino del Colle non tralascia certo i limiti ma anche gli errori e gli inciampi dell’Europa non devono offuscarne “in alcun modo il risultato offerto ai suoi popoli e all’intera comunità internazionale. La stabilità diffusa la crescita nell’adesione ha valore di pacificazione e di sviluppo ne hanno fatto uno dei baricentri più scenari e in più teatri”.

Il messaggio di Mattarella risuona forte e chiaro

Un mondo dominato dall’unilateralismo è un mondo senza amici e non può che condurre a diffidenze crescenti, a frizioni e a nuovi conflitti“. Insomma l’Europa deve ritrovare il suo ruolo nel mondo, altrimenti il rischio è di essere schiacciata da nazioni come Cina, Usa e Russia. La sua forza deve rigenerarsi nell’unità, nel dialogo e nel confronto, perché “un vuoto politico che paralizzasse in questo momento il vecchio continente e gli impedisse di svolgere un utile ruolo nelle relazioni internazionali, siano politiche, economico-finanziarie, commerciali, creerebbe un forte squilibrio, mettendo a repentaglio l’orizzonte di progresso dell’intero pianeta”.

Bisogna essere pronti e in grado di fronteggiare le emergenze a cui gli Stati membri sono sottoposti come i cambiamenti climatici, su cui “non è possibile accontentarsi di timide intese”, l’inquinamento e non ultimo il fenomeno migratorio, che “non si può governare da soli”.

Bisogna fare rete soprattutto per contrastare il terrorismo

Questo grave pericolo continua a manifestarsi, da ultimo con l’uccisione a Strasburgo di cinque persone e – ricorda con commozione il capo dello Stato – tra esse, anche del nostro giovane connazionale Antonio Megalizzi“. Per affrontare queste sfide “occorrono, invece, scelte coraggiose e condivisescelte autenticamente multilaterali“. (LaPresse)

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