Medioriente, era palestinese l’assalitore ucciso a Gerusalemme

Gerusalemme, 18 mar. (LaPresse/AFP) – Era palestinese l’assalitore che ha accoltellato, ferendola gravemente, una guardia di sicurezza nella Città vecchia di Gerusalemme, prima di essere ucciso da un poliziotto. Lo hanno fatto sapere le autorità israeliane, mentre si teme un aumento delle violenze nella regione, legato al trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme, previsto a maggio. Il servizio israeliano Shin Bet ha identificato l’aggressore come il 28enne Abdul Rahmani Faddal, padre di due figli e proveniente da Aqraba, vicino a Nablus, nella Cisgiordania occupata. Venerdì un’auto guidata da un palestinese vicino a Jenin ha travolto delle persone, uccidendo due soldati israeliani e ferendone altri due.

Ad alzare la tensione, l’appello del movimento Hamas per un giorno della rabbia venerdì, per commemorare i cento giorni da quando il presidente americano Donald Trump ha riconosciuto Gerusalemme come capitale d’Israele. Da quel giorno nelle violenze e negli scontri sono stati uccisi 32 palestinesi e quattro israeliani. A maggio, quando gli Usa intendono inaugurare la nuova sede dell’ambasciata, gli israeliani celebrano il 70esimo anniversario della fondazione del loro Stato e i palestinesi ricordano quindi la Nakba, l’esodo del 1948.

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