Meloni annuncia la fine della relazione con Giambruno

Meloni annuncia la fine della relazione con Giambruno
Meloni annuncia la fine della relazione con Giambruno

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attraverso un post sui suoi canali social ufficiali, ha annunciato la fine della relazione con il giornalista e conduttore tv Andrea Giambruno. Il conduttore era finito in questi giorni al centro di una serie di servizi mandati in onda da Striscia la Notizia, nei quali faceva battute e rivolgeva compimenti a una sua collega negli studi di Rete 4.

Il post della Meloni

“La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto. Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo. P.S.: tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua”.

I fuorionda su Striscia

Solo ieri sera Striscia la Notizia, trasmissione in onda sulle reti Mediaset della famiglia di Silvio Berlusconi, aveva reso pubblici altri fuori onda di Andrea Giambruno, conduttore di Rete 4. Complimenti e le frasi ammiccanti a una collega, secondo il tg satirico di Antonio Ricci. “Vuoi entrare a far parte del nostro gruppo di lavoro, ti piacerebbe? Noi facciamo le ‘foursome’…. tradotto, si sco…”, diceva sorridente prima alla ragazza e poi a un collega. “Ma cosa ho detto? Si ride e si scherza, veniamo da una pandemia. Manco stessimo parlando dell’agenzia delle Entrate”

Le frasi di Giambruno

Il servizio era stato preceduto da altri spezzoni “rubati”, tanto che Striscia aveva inaugurato una rubrica dal titolo “Il giornalino di Giambrunasca”, da una storpiatura del titolo del romanzo di Vamba del 1912. Altri fuorionda, nei quali Giambruno rivolgeva complimenti e scherzava con una collega in studio: “Ma perché non ti ho conosciuto prima, sei così acculturata, sei di un livello superiore”.

La battuta di Fiorello

La vicenda era stata ripresa scherzosamente anche da Rosario Fiorello, il quale, nel corso della rubrica ‘Aspettando Viva Rai2′, aveva simulato una telefonata ricevuta da Giorgia Meloni: “Giorgia – scherzava -, sei un po’ arrabbiata ancora per il servizio di ‘Striscia’ di ieri? Ma ti posso dire? Ormai si divorzia in 24 ore”.

L’ombra di Forza Italia

Striscia la Notizia, e in particolare Antonio Ricci, vengono generalmente considerati degli “outsider” in Mediaset, gruppo televisivo presieduto da Piersilvio Berlusconi e fondato dal “padre” di Forza Italia Silvio Berlusconi. Eppure nei giorni scorsi in molti hanno fatto riferimento al sospetto che sulla pubblicazione dei video di Giambruno ci sia lo zampino del partito azzurro. Da sempre, infatti, i principali nemici di Berlusconi sono stati coloro i quali, nelle varie epoche, hanno sottratto consensi al suo partito nel bacino elettorale del centrodestra. E Oggi, deceduto il Cavaliere, Forza Italia nella coalizione non conta quasi più nulla.

La dichiarazione di Calenda

Uno dei pochi a dirlo fuori dai denti è stato il leader di Azione Carlo Calenda: “Tutta questa vicenda è abbastanza sconcia. L’uso strumentale dei fuori onda da parte di reti TV collegate a partiti politici, la richiesta assurda che delle frasi volgari di Giambruno risponda Meloni. Il tutto con di mezzo una bimba di 7 anni che deve poter fare una vita normale. Io sono un avversario di Giorgia Meloni ma oggi ha tutta la mia solidarietà. Così in Italia non si produrrà mai nulla tranne il fango, finché il fango non sommergerà tutti e tutto”.

l precedenti: Mesiano e Boffo

La memoria di molti è andata alla vicenda passata alla storia come “Caso Mesiano”. Il giudice Raimondo Mesiano il 15 ottobre del 2009, finì al centro di un servizio del tg Studio Aperto, realizzato da Videonews, nel quale venivano criticate le sue scelte circa il colore dei calzini, e veniva descritto come personaggio “eccentrico”. Qualche giorno prima lo stesso giudice aveva condannato la Fininvest di Silvio Berlusconi a pagare una multa di diverse centinaia di milioni alla Cir di Carlo De Benedetti. Un risarcimento per lo “scippo” della Arnoldo Mondadori Editore Spa che, tempo prima, era stata acquisita dalla famiglia Berlusconi grazie alla corruzione di un giudice della Corte di Appello di Milano ad opera di Cesare Previti, all’epoca avvocato della Fininvest del Cavaliere. Altro precedente noto è quello del direttore di Avvenire Dino Boffo, vittima di una campagna stampa denigratoria dopo che aveva scritto alcuni editoriali critici nei confronti di Berlusconi.

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