Migranti, un 22enne del Gambia si uccide dopo il no all’asilo politico

Tanti cambiamenti in seguito al decreto sicurezza, un tavolo è stato organizzato in Piemonte per capirne le conseguenze

Milano (LaPresse) – Un uomo di 22 anni originario del Gambia, Amodou Jawo, si è tolto la vita dopo aver ricevuto un diniego alla sua richiesta di asilo politico. Lo ha denunciato l’associazione Babele. Spiegando che il giovane, che non poteva rimanere in Italia, desiderava tornare in Africa. Ma si vergognava per il proprio ‘fallimento’ e per questo ha scelto di uccidersi. L’associazione ha lanciato una raccolta fondi per finanziare il trasporto della salma nel suo villaggio in Gambia.

Tanti cambiamenti in seguito al decreto sicurezza, un tavolo è stato organizzato in Piemonte per capirne le conseguenze

Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessora all’Immigrazione, Monica Cerutti, hanno incontrato nel Palazzo della Regione in piazza Castello, il presidente dell’Anci, Alberto Avetta. Ed responsabili degli Sprar del Piemonte (quei centri, in tutto una quarantina, gestiti dai comuni che costituiscono oggi il sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati). Alla riunione hanno partecipato molti sindaci e assessori. Per discutere delle conseguenze del Decreto sicurezza dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri. Da parte di tutti è emersa, indipendentemente dal colore politico, la preoccupazione per il futuro. I responsabili degli Sprar, il presidente Chiamparino e l’assessora Cerutti hanno concordato dunque la necessità di un tavolo permanente per monitorare l’evoluzione della situazione. Inoltre l’intenzione è di proporre degli emendamenti al Decreto Sicurezza che il Piemonte farà pervenire alla Conferenza delle regioni. L’assessora intende anche convocare i parlamentari piemontesi. Così da condividere con loro gli emendamenti.

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