Migranti, Conte: sanzioni agli Stati che non li accolgono

Sanzionare gli Stati che non accolgono i migranti e superare gli accordi di Dublino. Queste le proposte del premier italiano Giuseppe Conte al vertici di Bruxelles. Da parte loro, i "colleghi" Macron e Merkel propongono accordi solo fr alcuni stati Ue

Roberto Monaldo-LaPresse

ROMA – Il governo italiano chiede di superare il regolamento di Dublino e infliggere sanzioni economiche ai Paesi che si rifiutano di accogliere i rifugiati. Lo si legge nella bozza della proposta sui migranti portata a Bruxelles dal premier Giuseppe Conte. Questa proposta si basa su “6 premesse e 10 obiettivi” per “proporre una politica di gestione dei flussi migratori efficace e sostenibile”. Così Conte arrivando a Bruxelles. Un piano che “mira a superare completamente il regolamento di Dublino perché crediamo sia basato su una logica emergenziale”. L’Italia vuole invece “affrontare il problema in modo strutturale”, ha aggiunto Conte.

Macron e Merkel: servono accordi fra alcuni Stati

Da parte loro, Emmanuel Macron e Angela Merkel hanno chiesto accordi tra alcuni Stati membri per affrontare la sfida della migrazione. Così si supererebbe la mancanza di consenso che blocca l’Ue su questo tema. La cancelliera tedesca ha infatti esortato a intese “rapide” ma solo tra “alcuni Stati”. “Oggi è un incontro molto importante” per trovare “accordi bilaterali e trilaterali”. Ci si aspetta di “trovare una soluzione comune in questi giorni”, in vista del vertice europeo di giovedì, ha spiegato Merkel.

Il premier francese: non prendiamo lezioni

Dal canto suo il presidente francese ha fatto presente che “la soluzione europea” sui migranti si costruirà “unicamente sulla cooperazione tra gli Stati membri dell’Ue”. Un lavoro comune “a 28 o tra più Stati che decidono di lavorare insieme”. La Francia “non prende lezioni da alcuno” ha detto Macron, arrivando al vertice.

C’è poi il problema dei “movimenti secondari”, ovvero dei richiedenti asilo che si spostano nell’Ue invece di restare nel Paese in cui sono entrati. Questo in attesa che la loro domanda sia visionata. Ed è per porre fine a questo che il ministro tedesco dell’Interno, Horst Seehofer, ha minacciato di introdurre respingimenti unilaterali alle frontiere, scontrandosi con una cancelliera sempre più debole che punta a decisioni concertata con i vicini.

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