Migranti, Onu: “Intollerabile la situazione tra Bielorussia e Polonia, serve risolvere”

"Sono sconcertata dal fatto che un gran numero di migranti e rifugiati continui a essere lasciato in una situazione disperata a temperature quasi gelide al confine tra Bielorussia e Polonia".

MILANO – “Sono sconcertata dal fatto che un gran numero di migranti e rifugiati continui a essere lasciato in una situazione disperata a temperature quasi gelide al confine tra Bielorussia e Polonia. Esorto gli Stati coinvolti ad adottare misure immediate per una de-escalation e per risolvere questa situazione intollerabile, in linea con i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto dei rifugiati”. Così l’Alta commissaria Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, a proposito della situazione al confine tra Bielorussia e Polonia. “Le risposte forti incentrate sulla sicurezza e politicamente connotate da entrambe le parti – anche attraverso il maggiore dispiegamento di truppe – e la retorica incendiaria di accompagnamento, servono solo ad esacerbare la vulnerabilità e i rischi che i migranti e i rifugiati devono affrontare”, afferma Bachelet. “Invito le autorità interessate a garantire che i diritti umani di queste persone siano la preoccupazione principale. Ciò significa che gli Stati devono lavorare insieme per proteggere la vita e la dignità di tutti coloro che sono bloccati ai loro confini comuni. Dovrebbe essere concesso l’accesso immediato agli attori umanitari, nonché ad altri membri della società civile, giornalisti e avvocati”.

Bachelet ricorda poi ancora che “secondo il diritto internazionale, a nessuno dovrebbe mai essere impedito di chiedere asilo o altre forme di protezione internazionale dei diritti umani, e le loro esigenze di protezione devono essere prese in considerazione individualmente”. Poi l’Alta commissaria Onu conclude: “Diverse persone sono già morte negli ultimi mesi: i governi della regione non possono stare a guardare e permettere che si perdano altre vite. Gli Stati hanno l’obbligo di proteggere il diritto alla vita. Queste centinaia di uomini, donne e bambini non devono essere costretti a trascorrere un’altra notte al gelo senza un riparo adeguato, cibo, acqua e cure mediche”.

LaPresse

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