Migranti, Salvini: “Più a rischio di tubercolosi e scabbia di noi, sono fatti”

Il vicepremier replica alle osservazioni sollevate dal direttore della Pediatria d'urgenza del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, Marcello Lanari

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 29-05-2019 Roma Politica Camera dei Deputati - Matteo Salvini alla riunione dei gruppi parlamentari della Lega Nella foto Matteo Salvini Photo Roberto Monaldo / LaPresse 29-05-2019 Rome (Italy) Chamber of Deputies - Matteo Salvini at the meeting of the parliamentary groups of the Lega party In the pic Matteo Salvini

ROMA – “Purtroppo l’Africa non ha le stesse condizioni igienico-sanitarie di casa nostra. E infatti solo nel 2017 l’Italia ha avuto circa 3.900 casi di tubercolosi, di cui oltre il 60% nella popolazione straniera”. Così il vicepremier Matteo Salvini replica alle osservazioni sollevate dal direttore della Pediatria d’urgenza del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, Marcello Lanari. Che in un’intervista ha sostenuto che il ritorno di alcune malattie come Tbc e scabbia non sia legato all’immigrazione di massa ed agli sbarchi.

“Già in un rapporto del 2008 sulla tubercolosi in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute – prosegue Salvini -, si leggeva che ‘nonostante l’incidenza si sia ridotta negli ultimi anni, la popolazione immigrata ha ancora un rischio relativo di andare incontro a TBC. Che è 10-15 volte superiore rispetto alla popolazione italiana’. Spesso gli immigrati sono anche più poveri della media: è anche per questo che abbiamo bloccato gli arrivi. Per anni ci siamo portati in casa gente che non aveva la possibilità di integrarsi, lavorare e vivere nel rispetto della legge e in condizioni dignitose. Questi sono i fatti, il resto è pura polemica politica. Buon lavoro a tutti i medici e pediatri. Nella certezza che nessuno voglia falsare dati ed evidenze per fare battaglie politiche che poco c’entrano con la vita di ambulatori ed ospedali”.

(LaPresse)

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