Minacciano gli agenti di polizia, arrestati Angelo e Paolo Sansò

Angelo e Paolo Sansò

NAPOLI – Un concerto improvvisato in strada. C’è un compleanno da festeggiare e una famiglia da onorare. Un compleanno ‘eccellente’, quello del figlio di un boss. Un mini festival della canzone neomelodica. Tutto intorno fan, applausi a scena aperta e famiglie ‘impazzite’ di gioia. Gli spettatori non nascondono l’emozione e con gli smartphone riprendono lo show, finito poi sui social network e divenuto virale a suon di condivisioni. Spettacoli tipici di alcune realtà del capoluogo, dove la camorra si annida con decisione e dove il potere si manifesta anche con la forza dei decibel di una festa: è più influente chi è più eclatante, secondo le leggi di malavita e dintorni. Poi l’intervento della polizia, gli insulti e le minacce agli uomini dello Stato. E le indagini che vengono avviate a fari spenti e che procedono per poco meno di quattro mesi. Infine, il provvedimento spiccato dal Tribunale.

Le accuse

Due uomini sono finiti in carcere con le accuse di resistenza e minacce aggravate dal metodo mafioso nei confronti di pubblico ufficiale. Gli indagati sono volti noti del Rione Traiano e rispondono ai nomi di Angelo e Paolo Sansò, rispettivamente padre e figlio di 55 e 24 anni, ritenuti vicini all’organizzazione criminale dei Sorianiello, nella quale sarebbero passati dopo aver militato nel gruppo della ‘44’, zona sotto l’influenza criminale del clan Cutolo, espressione a Napoli ovest dell’Alleanza di Secondigliano. E in effetti la camorra in questa storia ha un suo spazio consistente. I due Sansò sono risultati destinatari di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli.

Le indagini

Le investigazioni svolte da personale della Squadra Mobile di Napoli (guidata dal dirigente Alfredo Fabbrocini) e del commissariato San Paolo su delega della Direzione distrettuale antimafia, hanno permesso di raccogliere gravi elementi di colpevolezza a carico degli indagati i quali la notte dello scorso 31 gennaio, nel corso di un intervento di una pattuglia della polizia nella zona del Rione Traiano per una segnalazione di un improvvisato concerto di cantanti neomelodici in una piazza del quartiere, avrebbero minacciato il personale operante con lo scopo di proseguire nei festeggiamenti organizzati in onore del figlio di un capoclan che stava celebrando il suo compleanno, costringendo gli agenti a chiedere rinforzi per interrompere gli schiamazzi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome