Morta 52enne italiana a Capo Verde, sospettato un collega

Il corpo della donna trovato in un serbatoio all'interno del suo bed&breakfast

AP/Lapresse

CAPO VERDE – Marilena Currò, albergatrice di 52 anni, è stata trovata morta nel suo bed&breakfast a Capo Verde. Il corpo della donna è stato trovato in una cisterna nella sua struttura a Sal Rei a Boavista, città dove lei, originaria di Treviso, si era trasferita da oltre un anno.

Si era trasferita a Capo Verde da oltre un anno

I primi sospetti sono ricaduti su un uomo che lavorava con lei, secondo il figlio della donna Filippo “un violento, conosciuto da tutti e già allontanato anche dall’Italia”. Escluso un particolare iniziale, quello che la donna fosse prima stata uccisa a martellate poi gettata in un
serbatoio pieno d’acqua. La polizia ha interrogato proprio quell’uomo di 45 anni che, forse per motivi di natura economica, l’avrebbe picchiata fino ad ucciderla. Marilena Corrò si era trasferita a Capo Verde dove abitava già il padre Luciano. Grazie a lui era riuscita a ricostruirsi una vita, lavorando nell’attività nella quale però avrebbe poi trovato la morte.

Le parole del figlio Filippo

“Ho sentito mamma alcuni giorni fa – ha raccontato Filippo – e mi aveva spiegato le difficoltà del suo lavoro perché non era facile far quadrare i conti del residence. I media locali hanno indicato il movente in un litigio per una questione di debiti, spiegando che l’italiano sospettato ha una scuola di kick-box a Sal-Rei, vive a Boavista da circa dieci anni e che nella sua vita ci sarebbero diversi casi di aggressione. Non è la prima volta che si verificano episodi del genere a Capo Verde. Nel 2017 furono assassinati due giovani italiani mentre lo scorso maggio un 31enne era morto dissanguato nella sua abitazione. Alcuni casi, tra questi, sono purtroppo ancora irrisolti.

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