Morto all’ospedale di Caserta, archiviazione per i 5 medici indagati

Per gli inquirenti i sanitari non hanno commesso errori e il decesso del 39enne non è ascrivibile a un caso di malasanità

Tribunale di Santa Maria Capua Vetere

Dopo che il pm Alessandra Pinto della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere scelse i due consulenti tecnici per eseguire l’esame autoptico sulla salma di Salvatore Consolazio (si trattava della dottoressa Ilaria De Vitis, dell’Università di Bari, e di Francesco Diurno, dirigente responsabile anestesista dell’ospedale Moscati di Aversa), il sostituto procuratore e il competente giudice hanno optato per l’archiviazione della posizione dei medici indagati che visitarono e tennero in cura il povero giovane deceduto.
Salvatore Consolazio, trentanovenne casagiovese, mori un anno fa nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Caserta.
Lo sfortunato era giunto lì poche ore prima, in preda ad un malessere. Ad affiancare il medico legale, la dottoressa De Vitis e l’anestesista Diurno, anche due consulenti medici legali nominati dalla difesa dei cinque sanitari casertani raggiunti da avvisi di garanzia: il dottor Pasquale Giugliano, casertano, e il dottor Antonio Cavezza, napoletano, che assisteranno i sanitari dell’azienda ospedaliera casertana indagati per colpa medico-professionale.
La famiglia di Consolazio, invece, è assistita dall’avvocato Benito de Siero e ha nominato il dottor Maurizio Mucinò come consulente di parte.
L’inchiesta ha coinvolto i medici Silvia Mastropietro, Francesco Puorto, Marco Belletta, Francesco Carrino, tutti in servizio presso il reparto del pronto soccorso casertano, e la dottoressa Angelina Merola, del reparto di Rianimazione dello stesso ospedale. I cinque sono assistiti dagli avvocati Angelo Rossi, Raffaele e Gaetano Crisileo e Vittorio Giaquinto. La salma di Salvatore Consolazio – dopo le operazioni di rito – venne riconsegnata ai familiari per i funerali. Il caso venne alla ribalta delle cronache a seguito di una denuncia sporta contro i sanitari dell’ospedale di Caserta dai familiari dello stesso Consolazio che lamentavano un ipotetico caso di malasanità da accertare in ordine alla condotta dei sanitari che sono intervenuti nel prestare assistenza al loro congiunto. La magistratura con l’archiviazione dei medici ha ritenuto corretto il loro operato ed è giunta alla conclusione che la morte di Salvatore è dipesa da cause naturali e non da negligenza dei sanitari.

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