Napoli. Aggredisce poliziotti e militari Presa la figlia del ras Strazzullo

NAPOLI – Quel ‘posto’, per usare un gergo tipico della vendita in strada, era suo. Almeno è questo ciò che credeva. Così come pensava di passare impunita. Si sbagliava. La 28enne Daniela Strazzullo è stata arrestata con le accuse di lesioni personali aggravate, minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. E già perché, quando gli uomini in divisa le hanno fatto notare che non poteva esercitare l’attività di vendita di cibo e bevande senza licenze, ha dato in escandescenze.
Lunedì mattina gli agenti del commissariato San Ferdinando e il personale della Capitaneria di Porto di Napoli hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei fenomeni di abusivismo sul demanio marittimo nello specchio d’acqua antistante la zona di Mergellina.
Gli operatori hanno sorpreso, sulla spiaggia antistante la Rotonda Diaz, la Strazzullo che vendeva cibo e bevande sprovvista della relativa licenza e che, durante le fasi dell’identificazione, ha iniziato a dare in escandescenze aggredendoli fisicamente fino a quando, non senza difficoltà e dopo una colluttazione, è stata bloccata. In quei frangenti, è giunto sul posto anche il padre della donna, Enrico Strazullo – ras dell’omonima famiglia criminale che ha la sua base operativa a Chiaia – che ha inveito verbalmente contro di loro. Ventotto anni compiuti ad aprile, Daniela Strazzullo è finita in manette per lesioni personali aggravate, minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Non solo: la polizia locale ha inoltre provveduto a sanzionarla per aver somministrato alimenti e bevande senza le prescritte autorizzazioni e sequestrato 231 bottiglie, tra bevande alcoliche e analcoliche. Infine, il padre della donna è stato denunciato per minaccia a pubblico ufficiale.
Nell’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia, è presente anche un passaggio sulla famiglia Strazzullo. In particolare, la Dia afferma che la zona del porto di Napoli rimarrebbe feudo attualmente incontrastato del gruppo Montescuro. Il territorio dei quartieri Mergellina e Chiaia apparirebbe condiviso dai clan Piccirillo-Frizziero-Cirella e Strazzullo-Innocenti. Suo padre Enrico è stato arrestato diverse volte in passato e sempre con l’accusa di estorsione. L’ultima volta è finito in manette nel marzo di sei anni fa. Secondo l’accusa, insieme a un altro uomo chiese soldi a un imprenditore edile per “gli amici della Torretta”. La polizia li fermò 24 ore dopo la richiesta estorsiva. Era il 21 2016 quando l’imprenditore edile e il responsabile di uno dei suoi cantieri, impegnato in un lavoro di ristrutturazione e rifacimento di un palazzo ubicato nella zona di Chiaia, denunciarono un tentativo di estorsione posto in essere da due persone che nella stessa mattinata si erano presentate richiedendo denaro che sarebbero poi passati a ritirare nella mattinata successiva. Il personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, alla luce di quanto denunciato, e sulla scorta di elementi indiziari particolarmente circostanziati, predispose per il giorno dopo un mirato servizio di osservazione e appostamento presso il cantiere suddetto e, alle 10.40 circa bloccava il presunto complice di Strazzullo con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Poco dopo veniva rintracciato lo stesso Enrico Strazzullo, ritenuto autore materiale della esplicita richiesta estorsiva del giorno precedente, nei pressi della sua abitazione. Lo stesso fu sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il medesimo reato del complice. I due arrestati, ritenuti contigui al clan camorristico della Torretta, annoveravano già all’epoca precedenti penali e di polizia per associazione a delinquere di stampo mafioso, oltre che per il medesimo reato di estorsione aggravata.
Nel febbraio 2009, infatti, Strazzullo e un altro uomo furono fermati sulla base di un provvedimento emesso dai pm della Direzione distrettuale antimafia con l’accusa di estorsione aggravata dal vincolo associativo. Un’indagine che rientrava nell’ambito di un’inchiesta condotta dagli agenti del commissariato San Ferdinando che il 31 dicembre 2008 portò all’arresto di un altro presunto estorsore. Secondo gli investigatori i tre indagati durante il periodo natalizio chiesero una cospicua somma di denaro al titolare di una pescheria situata a Mergellina. Somma di denaro che doveva servire per finanziare le famiglie dei detenuti. Strazzullo spa dal quartiere: fu localizzato e arrestato all’ottavo piano di un edificio situato a Pomezia, in provincia di Roma, in un appartamento concesso in locazione ad una coppia.

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