Napoli. In auto con una pistola rubata, arrestato il figlio del boss Aprea

L’arma era carica, risulta trafugata al comando della Municipale di Frattaminore. Nella vettura viaggiavano altri tre giovani: in quattro catturati dai carabinieri

NAPOLI – Nella notte tra sabato e ieri il figlio di Gennaro Aprea, boss di Barra, è stato arrestato nella zona di Mergellina insieme ad altri quattro giovani. A finire tra le maglie della giustizia sono stati Emmanuel Aprea, 18enne, Antonio De Cristofaro, 23enne, Giuseppe Tulipano, 30enne e un incensurato di 20 anni. I quattro sono stati portati in carcere. Rispondono di porto illegale di arma comune da sparo e ricettazione. L’accusa nei loro confronti è stata formulata, perché all’interno dell’auto su cui viaggiavano sarebbe stata trovata una pistola, risultata rubata a ottobre al comando di Polizia municipale di Frattaminore. Si tratta di Beretta calibro 7,65 con 6 proiettili nel serbatoio. All’interno della vettura sarebbero stati trovati anche 1.600 euro in contanti. L’intervento è stato portato a termine dai carabinieri. I militari dell’Arma sarebbero entrati in azione dopo essere stati insospettivi dal comportamento dei quattro giovani. Infatti i carabinieri, che nella notte tra sabato e ieri stavano effettuando i controlli in borghese a bordo di un’automobile, sarebbero stati avvicinati dagli indagati. Uno di loro sarebbe sceso dal veicolo e si sarebbe avvicinato ai militari dell’Arma, tratto in inganno dal fatto che le forze dell’ordine non indossassero la divisa. Uno degli arrestati si sarebbe abbassato sino al finestrino dell’automobile dei carabinieri e dopo averli scrutati, avrebbe fatto segno agli amici di andare via. Con ogni probabilità sospettava che al posto dei tutori della legge ci fossero persone di sua conoscenza. I quattro si sarebbero rimessi in viaggio, ma sarebbero stati fermati poco dopo. Al termine delle perquisizioni il ritrovamento della pistola, delle munizioni e dei soldi in contanti. Per questo motivo sarebbe scattato l’arresto per il figlio del boss e per altri tre giovani, che devono rispondere di porto illegale di arma da fuoco e ricettazione.
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