Napoli, spari nel bar della movida. Il marito della proprietaria centrato da una pallottola

Quartieri Spagnoli. Colpito a una spalla Luigi Masiello, imparentato con l’omonimo clan

NAPOLI – Spari nel bar della movida di piazza Montecalvario. Ancora scene da Far west quelle prodotte dal by night napoletano nel corso di un weekend di sangue e paura. Lo sa bene il marito della proprietaria del bar Plaza, Luigi Masiello, cognome che ai Quartieri Spagnoli fa rima con camorra. Il 42enne risulta, infatti, imparentato con l’omonimo clan egemone nella zona di largo Baracche. Gli investigatori non lo ritengono tuttavia un affiliato all’organizzazione criminale. L’uomo è stato centrato alla spalla da un proiettile al termine di una lite. Una vicenda sulla quale indagano i carabinieri.
I fatti ieri notte. Sono le 3 quando i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e del nucleo operativo Centro intervengono in piazza Montecalvario a raccolta della segnalazione di un uomo ferito con un colpo d’arma da fuoco. Secondo una prima ricostruzione ancora da verificare, Luigi Masiello – per tutti Ginetto – avrebbe litigato con uno sconosciuto. Quest’ultimo avrebbe estratto una pistola, mirando alla spalla sinistra del 42enne. Masiello viene trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini. Non è in pericolo di vita. A medici e investigatori racconta la sua verità. Diverse le ipotesi al vaglio dei carabinieri, per ora è ancora presto per escludere piste investigative. L’ennesima notte di violenza e terrore si è consumata sotto gli occhi di decine di persone. In quegli istanti era in corso un dj set che si sarebbe concluso all’alba, evento intitolato ‘Special Carnival Edition’. Il proiettile avrebbe potuto colpire chiunque. Quando l’aggressore di Masiello ha fatto fuoco il locale era pieno, così come la piazza, ancora invasa dai clienti. Il Plaza Music Club è un punto di riferimento assoluto, ai Quartieri Spagnoli, per gli amanti della movida. E gli spari hanno suscitato scalpore e indignazione. “Molto grave e preoccupante l’ennesimo episodio di aggressione avvenuto nel quartiere – commenta Roberto Marino, presidente della II Municipalità – Il tema della sicurezza in generale e in particolare nelle zone della movida è certamente dirimente e coinvolge aspetti essenziali della quotidianità. L’istituzione municipale sta assiduamente cooperando con le forze dell’ordine per limitare fenomeni di violenza e siamo convinti che il rigoroso rispetto delle nuove norme del regolamento di sicurezza urbana e di civile vivibilità possa contribuire a rendere più serena la vita dei nostri quartieri in un clima di migliore convivenza”. All’orizzonte c’è già un incontro con i massimi esponenti delle istituzioni cittadine. Il centro storico è una polveriera. Mercoledì scorso una 30enne è stata accoltellata da una baby gang di rapinatori che, nel tentativo di portarle via il cellulare, ha punito la sua reazione con fendenti alle gambe, lasciandola a terra, sanguinante, in piazza Scipione Ammirato, a Materdei. La donna stava tornando a casa dopo la giornata lavorativa in via Toledo. Un episodio che ha indotto gli esponenti del parlamentino locale a invocare un summit interistituzionale. “In seguito alla rapina avvenuta l’altra sera a discapito di una ragazza nella piazza della metropolitana di Materdei da una banda di ragazzini violenti, che l’hanno anche ferita con un coltello, mi è sembrato doveroso allertare tutte le autorità garanti della sicurezza – aveva fatto sapere Francesco Polio, consigliere della II Municipalità – Ho richiesto con la massima urgenza la convocazione dell’osservatorio sulla sicurezza urbana e l’ordine pubblico, che mi è stato confermato dal presidente Marino si terrà a breve nella nostra municipalità”. Preoccupati anche gli esponenti del comitato Materdei: “Nella nostra vocazione, come comitato, c’è di lavorare nell’interesse del territorio e fare squadra con le istituzioni, quando si mostrano sensibili. Questa è una di quelle occasioni. Nei prossimi giorni proveremo ad attivarci con una petizione popolare per avere maggiore attenzione delle forze dell’ordine e iniziare finalmente a tracciare soluzioni di lungo periodo, si spera, che vadano oltre le logiche di repressione. Occorre il controllo come deterrente, ma anche la capacità, di guardare oltre. Questa deve essere la prospettiva di una città civile”.
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