Napoli. In manette Antonio Coppola, reggente della Vanella Grassi

NAPOLI (Giuseppe Palmieri) – Nei suoi confronti era stato emesso un ordine di carcerazione il 5 luglio e ieri gli agenti di polizia sono riusciti a bloccarlo e notificarglielo. A finire in cella Antonio Coppola, classe 1992, ritenuto degli investigatori uno dei principali riferimenti delle nuove generazioni della Vanella Grassi. Il 30enne è stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato Scampia, a seguito del provvedimento emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello. Associazione di tipo mafioso e finalizzata al traffico di stupefacenti l’accusa nei suoi confronti. Dovrà scontare un residuo di pena di 3 anni, 10 mesi e 25 giorni di reclusione. Nel 2014 era finito nel mirino della giustizia per queste accuse, nell’ambito delle indagini che miravano a individuare e bloccare i traffici illeciti della Vanella Grassi, i cui capi storici erano già stati messi fuori gioco. Poi l’annullamento delle condanne in Cassazione con rinvio in Appello e ora il nuovo provvedimento. Coppola è il nipote di Salvatore Petriccione ’o marinaio, uno dei fondatori del clan che negli anni si è imposto come uno dei principali gruppi di potere dell’area nord di Napoli, attualmente detenuto nel carcere di Voghera. A Petriccione, nello scorso mese di febbraio, è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare per un omicidio risalente al 2004, quello di Domenico Riccio, ai tempi titolare di una tabaccheria e ritenuto vicino agli Abbinante, e dell’innocente Salvatore Gagliardi, che si trovava a passare per caso nei pressi del negozio di Melito. Tempi in cui il sangue scorreva a fiumi a Scampia, un quartiere dilaniato da una delle più violente faide che la storia criminale italiana ricordi. Vicende sulle quali le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia stanno portando una nuova luce e consentendo agli investigatori di ricostruire legami, storie, strategie rimaste oscure per decenni. Dalle violenze ordinate del boss, recentemente defunto, Cosimo Di Lauro, fino alla guerra tra gli Scissionisti e i vanelliani e agli ultimi anni, con l’ascesa della nuove leve. Un filo rosso che gli inquirenti hanno cercato di seguire per restituire normalità a una zona martoriata dal gioco dei clan. In questo contesto è maturata la crescita di Antonio Coppola che oggi viene considerato dagli investigatori che lo hanno arrestato il nuovo boss della Vanella Grassi. L’organizzazione criminale, nonostante le guerre e le retate, è rimasta forte, ricca, potente, capace di conquistare praticamente il monopolio del traffico di sostanze stupefacenti tra Scampia, Secondigliano e San Pietro a Patierno, oltre al controllo pressoché totale delle estorsioni ai commercianti e agli imprenditori. L’arresto di Coppola è un altro colpo all’organizzazione e agli assetti criminali in una zona in cui la guerra, per davvero, non è mai finita.

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