Napoli. Presidenza, l’idea dell’ufficio ‘rosa’

NAPOLI – Da settimane il nome in pole per la presidenza del consiglio comunale è quello di Enza Amato, seconda eletta nel Pd con un passato nell’assemblea del Centro direzionale. Un nome che i dem sono pronti a lanciare, anche se nessuno ha voluto per ora dare conferme ufficiali, segno che le resistenze nel partito, oltre che tra gli altri esponenti dei gruppi consiliari, sono forti. Ma con Amato sullo scranno più alto potrebbe essere presa in considerazione dal sindaco Gaetano Manfredi e dall’intera maggioranza l’idea di un ufficio di presidenza tutto al femminile. Sarebbe una risposta notevole a chi ha sottolineato che in questo Consiglio le donne elette sono poche. Fermo restando che c’è l’idea di affidare una delle due vicepresidenze in ballo a un esponente dell’opposizione. Il primo posto da numero 2, se il Pd otterrà la poltrona più importante, potrebbe andare al Movimento 5 Stelle che potrebbe candidate per il ruolo Flavia Sorrentino, che ha già esperienza amministrativa e questo farebbe felice un’area dei grillini che si è sentita un po’ tagliata fuori con le nomine all’interno della giunta. Spendibile anche il nome di Anna Maria Maisto di Azzurri per Napoli che ha ottenuto un notevole risultato alle urne, guidando la pattuglia renziana (sabato Gennaro Migliore di Iv ha incontrato Manfredi). In caso di ufficio di presidenza ‘rosa’ l’incarico per l’opposizione potrebbe andare a Bianca D’Angelo di Napoli Capitale, che ha esperienza amministrativa, mentre sarebbero da escludere Iris Savastano e Rosaria Borrelli, all’esordio in una assemblea così importante, e Alessandra Clemente che in questo momento difficilmente riuscirà a formare un gruppo consiliare (salvo accordo con Antonio Bassolino). Qualora la pista dell’ufficio di presidenza al femminile dovesse saltare, però, ci sono anche altre ipotesi in campo. Il centrodestra sarebbe pronto, e si è accennato al tema nel corso dell’incontro della scorsa settimana di tutti gli eletti con Catello Maresca, a candidare Salvatore Guangi, che dell’Assise è stato vicepresidente nella consiliatura targata Luigi De Magistris, in rappresentanza di Forza Italia che è il gruppo più numeroso dell’opposizione. La maggioranza invece potrebbe indicare il neogrillino Ciro Borriello, che ha avuto incarichi in giunta, è stato consigliere comunale e potrebbe avere un ruolo di garanzia, avendo anche buoni rapporti con il mondo della Sinistra dal quale proviene. E chissà che in caso di difficoltà ad eleggere Amato alla guida del Consiglio, il nome dell’ex assessore allo Sport non possa tornare buono anche per la presidenza (anche se Vincenzo De Luca non ne sarebbe affatto entusiasta, e questo ha un peso). E in campo c’è anche l’opzione Nino Simeone, che esperienza e capacità di dialogare con tutti ne ha eccome. La settimana decisiva è cominciare. Al momento manca una regia a Manfredi per guidare l’operazione insediamento dell’Assise. Ma il tempo stringe ed è ora di chiudere il cerchio.

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