Napoli. ‘Stesa’ nella zona del Grattacielo

Gli investigatori: avvertimento a ras ribelli, che non rispettano le regole dei vincenti

NAPOLI – La periferia est è una polveriera. Rappresaglia armata nella notte in via Ulisse Prota Giurleo. Un commando ha sparato oltre dieci volte. Volume di fuoco ampio: non un segnale, ma un avvertimento.

Gli investigatori indicano questa area come ‘autonoma’. Qui si sarebbero rifugiati i ribelli, ostili ai De Micco-De Martino, che hanno vinto la faida contro i De Luca Bossa.

La tensione è salita nelle ultime ore. I ‘Bodo’ stanno imponendo la loro legge nel quartiere. Ma ex ras non si allineano alle nuove regole: niente più spaccio libero, droga acquistata da fornitori imposti, stop a scippi e rapine. E soprattutto i rivali devono abbandonare le palazzine. Molti hanno già lasciato il quartiere. Non è semplice: alcuni resistono, sperando in tempi migliori (da queste parti basta un blitz perché cambi il vento). Altri non ne vogliono sapere: sono cresciuti qui e nei rioni si sentono a casa. Accettano il rischio. Però poi scattano minacce per chi si fa vedere troppo in giro. E’ la legge dei vincenti: i Bodo stanno tallonando i reduci, che sentono il fiato sul collo. Soprattutto si sentono vessati. Le ‘stese’ servono proprio a questo, riflette un investigatore esperto. Torniamo a ieri notte. Alle quattro i carabinieri sono intervenuti alle una segnalazione di esplosione di colpi d’arma da fuoco. In via Ulisse Prota Giurleo hanno trovato una decina di bossoli calibro 9. Aveva fatto fuoco una sola semiautomatica.

Non risultano danni a cose, né feriti. Indagini a tutto campo dei militari della compagnia di Poggioreale, per chiarire dinamica e matrice dell’evento.

Gli scenari sono in evoluzione e gli inquirenti faticano a ricostruire lo scacchiere. Dopo decine di arresti, i De Luca Bossa-Minichini sono quasi estinti. I De Micco-De Martino hanno vinto la guerra di Ponticelli e hanno siglato un patto con i D’Amico per gestire in monopolio di ‘affari’ nel quartiere.

C’è anche un’altra pista investigativa, esaminata dalla Procura: nelle palazzine in via Franciosa c’è il gruppo Casella. Ma oggi quasi tutti sono detenuti. Dunque un attacco a chi? Sono rimaste libere solo donne. Non è tutto.

Al ‘Grattacielo’ poco più avanti c’è un uomo vicino a Ciro Naturale, 46 anni, soprannominato ’o mellone, ferito a colpi di pistola in via Carlo Miranda pochi giorni fa. Potrebbe essere un ulteriore avvertimento? E’ la domanda, che si pongono gli inquirenti in queste ore. Resta un altro interrogativo: Ciro Naturale è indicato vicino ai ‘Bodo’, che hanno vinto la faida. Chi può attaccare il gruppo egemone? I rivali si sono già riorganizzati? Oggi i De Micco-De Martino hanno una maggioranza schiacciante. E possono contare sulla non belligeranza dei D’Amico, oltre al sostegno dei Mazzarella.

In queste ore i De Luca Bossa hanno pochi margini di manovra. E secondo le informative delle forze dell’ordine, sono in fuga dalle palazzine. Dopo i blitz con decine di arresti (tra cui Christian Marfella e Giuseppe De Luca Bossa) hanno dovuto fare un passo indietro. Nonostante l’arresto ad aprile di Marco De Micco. Non si sentono al sicuro nemmeno più al quartier generale al lotto 0.

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