Natale all’insegna della sobrietà: 3,3 miliardi risparmiati grazie a regali riciclati

E' stato un Natale all'insegna della sobrietà per gli italiani. Tanti gli indizi di un cambio di tendenza, che sono stati messi sotto la lente dal centro studi di Confcooperative.

Foto LaPresse - Richard Morgano

MILANO – E’ stato un Natale all’insegna della sobrietà per gli italiani. Tanti gli indizi di un cambio di tendenza, che sono stati messi sotto la lente dal centro studi di Confcooperative. Sono sempre di più, infatti, gli italiani che hanno donato a amici e parenti regali riciclati. Un’abitudine che comporterà un risparmio di 3,3 miliardi di euro, vale a dire mezzo miliardo più dello scorso anno. E saranno in tanti a farlo. Più di un italiano su tre, infatti, sarà pronto a riciclare i regali scartati sotto l’albero: 23 milioni, ovvero 2 milioni di italiani in più rispetto al 2018. Ma chi è il “riciclatore seriale” e cosa lo spinge a questo comportamento?

L’importanza di reciclare

“Quella del riciclo – sottolinea Confcooperative – si conferma essere una tendenza in crescita costante negli ultimi anni. Gli italiani diventano dei “riciclatori seriali”. L’identikit vede nove “riciclatori seriali” online su 10 under 30 (65% uomini – 35% donne). Cinque su 10 ricicleranno i doni ricevuti (55% donne e 45% uomini), tre su 10 renderanno i doni ricevuti nei negozi di acquisto per trasformarli in buoni da spendere (52% uomini – 48% donne) mentre due su 10 proveranno a rivendere i regali sui canali online. 

I dati

In pole position tra i beni riciclati troviamo i generi alimentari per il 45% (vini, spumanti, prosecchi e dolci, tra questi, in primis, panettoni, pandori e torroni); il 30% sciarpe, guanti, cappelli, cosmetici e profumi; per il 25% libri. Egoismo e paura per il domani, oltre all’aumento della povertà, determinano la dinamica dei consumi e la propensione alla spesa degli italiani. Ma c’è anche la consapevolezza e il desiderio di produrre meno rifiuti.

Stesso trend ecologista anche per quanto riguarda i pranzi delle Feste. Più di otto italiani si dieci (83%), secondo uno studio elaborato da Coldiretti-Ixè, troveranno a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale che vengono riutilizzati in cucina anche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. L’indagine, divulgata nel giorno di Santo Stefano dalla quale si evidenzia che solo il 15% delle famiglie non avanza niente mentre il 2% dona in beneficenza e nessuno dichiara di buttare gli avanzi nel bidone. Secondo la Coldiretti ammonta ad almeno mezzo miliardo il valore di cibi e bevande preparati e non consumati sulle tavole degli italiani a Natale.

LaPresse

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