Obbligo dei seggiolini anti-abbandono nelle auto: c’è il decreto

Voto unanime di tutti i politici per l’approvazione del dispositivo anti-abbandono. Il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato il decreto attuativo dell'articolo 172 del nuovo codice della strada

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi

ROMA – C’è il decreto, scatta l’obbligo dei seggiolini anti-abbandono nelle auto. Lo ha firmato il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli.

Si tratta del decreto attuativo dell’articolo 172 del Nuovo codice della strada per prevenire appunto l’abbandono di bambini nelle auto.
E’ il passaggio finale della legge all’indomani dell’approvazione del Parlamento con il parere favorevole di tutti i gruppi politici presenti.

Il dispositivo

Verrà applicato ai seggiolini delle auto di quelle famiglie con bambini di età inferiore ai quattro anni. E sarà operativo dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale.

La nota

La nota è del ministero dei Trasporti ed afferma che si tratta “del passaggio conclusivo della legge dopo l’approvazione del Parlamento con il voto di tutti i gruppi politici, il parere favorevole acquisito dalla Commissione Europea e il via libera dei giorni scorsi del Consiglio di Stato”. Ora sono allo studio le modalità di agevolazione fiscale prevista per favorirne l’acquisto ed incrementare le relative risorse.

Costa meno di pochi pacchetti di sigarette

Il costo per produrli, stando a quanto riferito da Jacopo Belli, titolare della Italbell di Varese, non sarebbe eccessivo, anzi è lo stesso di pochi pacchetti di sigaretta. La sua impresa è partecipata dalla Steelmate Italia che produce sistemi per evitare di dimenticare i bimbi in auto: “É assurdo che dei bambini debbano ancora morire perché dimenticati in auto. Un dispositivo antiabbandono costa quanto qualche pacchetto di sigarette. Ha seguito passo passo l’iter del decreto attuativo della legge che obbliga all’uso di dispositivi antiabbandono in auto per i bambini fino a 4 anni perché sul mercato c’è già una forte richiesta di questi dispositivi. Ma il decreto attuativo tarda ad arrivare. E costruttori e distributori – ha dichiarato l’imprenditore – hanno bisogno di sapere se i prodotti immessi sul mercato rispettano tutte le regole tecniche individuate dal decreto, dopo un percorso lungo e travagliato e una trattativa con l’Europa, per ottenere una norma armonizzata a livello europeo”.

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