Omicidio ad Aprilia, marocchino inseguito e picchiato. I due indagati: “Volevamo aiutare i carabinieri”

Il marocchino, attirata l'attenzione dei residenti di via Guardapasso, era fuggito su una Renault con un altra persona. La sua auto, inseguita da quella di tre quarantenni di Aprilia, si è schiantata in via Nettunense

APRILIA – Uno quasi impassibile. L’altro in lacrime. Entrambi, però, hanno spiegato al gip che non volevano fare del male a nessuno. Due 40enne son indagati per la morte di Haidy Zaitouni, marocchino di 43 anni. La Procura per il momento gli contesta l’omicidio preterintenzionale. “Siamo rovinati” hanno dichiarato al giudice durante l’interrogatorio di garanzia. Sostengono di aver cercato soltanto di aiutare i carabinieri.

Un inseguimento finito male

Alcuni residente di via Guardapasso, la scorsa domenica notte, avevano notato una vettura sospetta aggirarsi nel quartiere. A bordo di quell’auto, una Reanault Megane, c’era proprio il marocchino con un‘altra persona. I due, compreso che avevano attirato l’attenzione dei cittadini, accelerarono cercando di far perdere le proprie tracce. Gli indagati, però, con un altro 40enne (ritenuto dall’autorità giudiziaria estraneo all’accaduto), salirono in macchina per raggiungere il nordafricano.

La Renault, dopo il breve inseguimento, si schiantò contro un muretto in via Nettunense. Del conducente dell’auto francese non si hanno notizie: riuscì a fuggire via nonostante l’incidente. Il passeggero, Haidy Zaitouni, invece, venne braccato dai tre. Il marocchino incassò un cazzotto al viso ed alcuni calci.

Le cause del decesso

A determinare il decesso del nordafricano, però, non sarebbero stati i calci e il pugno al viso. O quantomeno non solo quelli: il 43enne aveva riportato gravi ferite anche a causa dell’incidente stradale. A fare chiarezza sulla dinamica dell’accaduto e sulla causa della morte del marocchino ora saranno gli accertamenti dei carabinieri, guidati dal colonnello Gabriele Vitagliano, e l’autopsia sul corpo del marocchino.

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