Massacro del Circeo, confessione choc di Izzo: “Uccidemmo anche un’altra ragazza”

Ma la procura lo definisce poco credibile

Lapresse 27-06-1995 Roma Italia Interni Delitto del Circeo 1 ottobre 1975, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti vengono seviziate da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira. Le due ragazze vengono ritrovate in una Fiat 127 in via Pola a Roma, Donatella Colasanti riesce a salvarsi fingendosi morta. Nella foto: Donatella Colasanti a vent'anni dal tragico evento per le vie di Roma

ROMA (Leonardo Crocetta) – Avrebbero ucciso anche una ragazza del Friuli: è una dichiarazione choc quella fatta da Angelo Izzo, autore insieme ad Andrea Ghira e Gianni Guido del ‘massacro del Circeo’. Infatti il ‘nuovo’ delitto sarebbe quello di Rossella Corazzin, 17enne di San Vito al Tagliamento, sparita il 21 agosto 1975 nei boschi di Tai di Cadore.

La dichiarazione di Izzo

Angelo Izzo si trova detenuto nel carcere di Velletri, dove sta scontando la condanna al doppio ergastolo per il duplice omicidio di Ferrazzano. Secondo quanto riportato da il ‘Gazzettino’ L’uomo avrebbe svelato la verità sulla misteriosa scomparsa della ragazza. Secondo quanto ha raccontato Izzo la rapirono e dopo averla portata sul lago Trasimeno la violentarono in 10 per poi ucciderla. “Perché era vergine” è questa la motivazione data dall’uomo sulla scelta della vittima.

Lo scontro di opinioni

Il procuratore di Belluno Paolo Luca ha trasmesso per competenze il fascicolo alla procura di Perugia che ha però archiviato l’inchiesta. Per gli inquirenti le dichiarazioni non sono credibili e gli accertamenti non avrebbero fatto inoltre emergere elementi utili a proseguire l’indagine. “Angelo Izzo ha dedicato poche parole, vaghe, alla vicenda di questa ragazza, Rossella Corazzin, ma ha dato riferimenti su data della scomparsa e luogo dell’uccisione, da far ritenere che sia effettivamente lei” è l’opinione del procuratore Paolo Luca. Secondo l’avvocato di Gianni Guido, Massimo Ciardullo, si tratterebbe di storie inventate.

Il ‘Massacro del Circeo’

Nella mente dei cittadini romani l’episodio rimane indelebile. Una notte di violenza e torture in cui perse la vita Maria Rosaria Lopez e dalla quale Donetalla Colasanti riuscì a salvarsi per miracolo. La donna fu trovata avvolta in un sacco di plastica nel bagagliaio di una macchina. Li avevano conosciuti per caso ed avevano accettato l’invito a una ‘festicciola’. Maria Lopez venne uccisa per annegamento. Donatella Colasanti venne bastonata: si finse morta e così ingannò gli aguzzini. La donna venne trovata in fin di vita nell’auto da un vigile notturno, che aveva sentito dei gemiti provenire dal bagagliaio.

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