Omicidio di camorra del 2001, killer e boss scovati 18 anni dopo

Pasqualino Garofalo, 58enne di Eboli (Salerno) e Carmine Izzo, 47enne di Boscoreale, entrambi già detenuti, ritenuti mandanti ed esecutori di un omicidio di camorra di Fortunato Marano commesso il 29 dicembre 2001

Pasquale Galasso

POGGIOMARINO – I carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata (Napoli) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Pasqualino Garofalo, 58enne di Eboli (Salerno) e Carmine Izzo, 47enne di Boscoreale, entrambi già detenuti, ritenuti mandanti ed esecutori di un omicidio di camorra di Fortunato Marano commesso a Poggiomarino (Napoli) il 29 dicembre 2001.

Le indagini

Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e complici degli arrestati che si sono autoaccusati di avere partecipato sia alla fase preparatoria dell’omicidio, studiando le abitudini della vittima e monitorando i movimenti il giorno designato, che a quella esecutiva. Secondo gli investigatori, in particolare, che la mattina dell’omicidio, intorno alle 11, la vittima aveva raggiunto il mercato di Poggiomarino alla guida della sua Audi A2 per acquistare frutta e verdura: nel frattempo però era controllata a distanza dagli arrestati. Mentre risaliva a bordo della propria auto era stata raggiunta dal commando, composto dai due arrestati, che gli aveva esploso a distanza ravvicinata un colpo di arma da fuoco in pieno volto.

Le accuse

Dalle attività investigative è emerso anche che l’omicidio di Fortunato Marano sarebbe stato pianificato da Pasqualino Garofalo, ritenuto capo dell’omonimo clan operante di Poggiomarino, come vendetta trasversale per punire la collaborazione con la giustizia del capo clan Pasquale Galasso le cui dichiarazioni avevano coinvolto anche Garofalo e suo fratello Ciro nonché per affermare il proprio potere camorristico su Poggiomarino. La vittima, cognato di Galasso, aveva rifiutato il piano di protezione continuando a vivere a Poggiomarino. L’omicidio del 29 dicembre 2001, scrivono i carabinieri di Napoli, si collocava in una fase estremamente violenta caratterizzata da numerosi episodi di intimidazione con gesti eclatanti rivolti soprattutto a ex esponenti della Nco (Nuova camorra organizzata) nonché verso ‘pentiti eccellenti’ come Galasso.

(La Presse)

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