Omicidio di Rozzano: la vendetta della famiglia sul nonno pedofilo

Dopo la confessione dell’omicidio del 35enne E. S per vendicare i presunti abusi sessuali sulla figlia e nipote del morto, le indagini si allargano: due donne (una delle quali madre della bambina) e un uomo avrebbero anche loro un ruolo nell'agguato compiuto lunedì sera davanti a un centro commerciale, dove la vittima è stata uccisa a colpi di pistola

MILANO – Un omicidio premeditato da tempo: il sospetto degli investigatori è infatti che il delitto di lunedì davanti al centro commerciale sia maturato all’interno della famiglia, per vendicare gli abusi sessuali subiti dalla nipotina tredicenne per mano dell’ex compagno della figlia. Il nonno pedofilo era arrivato a Rozzano da Secondigliano appena due giorni fa: era ospite nella casa del figlio maschio.

Le ipotesi del delitto

Dopo che l’ex genero della vittima si è costituito, le indagini, ora, si allargano ai figli del morto. L’ipotesi è che la famiglia l’abbia attirato in una trappola organizzata. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che i tre fratelli, insieme al padre della bambina, avessero invitato con una scusa il padre a tornare a Milano. Era andato via qualche mese fa quando erano emersi i presunti abusi sulla bambina di cinque anni.

Le indagini

L’omicidio, stando alle prime ricostruzioni degli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Letizia Mannella, è maturato all’interno di ambienti non troppo lontani dalla mentalità della criminalità organizzata. La seconda figlia dell’uomo, zia della bambina abusata, era stata infatti compagna di un trafficante di droga con numerosi precedenti. E il fratello dello stesso killer di Rozzano è a sua volta pregiudicato.

L’arresto

L’ex genero della vittima e il suo complice, che guidava lo scooter ma sostiene di non aver saputo prima delle intenzioni omicide del suo amico, sono adesso a San Vittore, dopo essersi costituiti ieri mattina.

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