Al collasso gli ospedali nel Casertano, situazione critica a Sessa Aurunca e Aversa

CASERTA – Al collasso gli ospedali nel Casertano. Il direttore del presidio ospedaliero sessano Antonella Foglia ha inviato una comunicazione ai vertici sanitari in merito all’accorpamento dei reparti di Cardiologia-Utic e Medicina: “Non avendo ricevuto alcun riscontro sull’assegnazione di due unità di dirigenti medici accettisti-internisti e dovendo assicurare i turni con le unità attualmente presenti, e dovendo garantire la fruizione delle ferie estive e le turnazioni sia di pronto soccorso che di reparto, al fine di evitare la completa chiusura del reparto di Medicina” – riporta la comunicazione – “è stato deciso l’accorpamento di Cardiologia e Medicina”..
Il provvedimento è stato disposto con decorrenza immediata ed sono state anche sollecitate le dismissioni dei pazienti che possono ritornare a casa e il trasferimento di quanti devono ancora restare in ospedale. Inoltre è in vigore il blocco dei ricoveri in attesa dei trasferimenti di quanti devono essere trasferiti. L’accorpamento avviene nel periodo in cui l’ospedale dovrebbe funzionare a pieno regime per dare eventualmente assistenza anche ai tanti turisti che scelgono il litorale per le vacanze.
Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato la mancanza di programmazione che porta alla riduzione dei servizi in una zona interessata dalla realizzazione di un nuovo ospedale.

Situazione complicata anche ad Aversa. Il pronto soccorso dell’ospedale “Moscati” è a corto di medici, i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro al direttore Stefania Fornasier. “Vanno verificati i turni del mese prossimo, prima di arrivare a Ferragosto – dice Nicola Cristiani della Cisl – il personale va in ferie e le carenze vanno colmate”. Se ne è parlato pochi giorni fa in un incontro fra i rappresentanti dei lavoratori e il direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo e nell’intersindacale tenuto l’altro ieri fra i rappresentanti della Triplice (presenti, oltre a Cristiani, Mario Falco e Mimmo Vitale per la Uil e Ciro Vertone per la Cgil).
Il problema riguarda soprattutto i medici: per gli infermieri sono arrivati rinforzi, grazie al personale assunto per l’emergenza Covid, che dovrebbe rafforzare i posti di pronto soccorso di Marcianise e di Aversa per i pazienti meno gravi (codici bianchi e verdi). “I medici non si trovano – spiega l’esponente della Cisl – quando viene loro proposto un contratto al pronto soccorso di Aversa, rinunciano a lavorarci. Servono provvedimenti straordinari come prestazioni aggiuntive e richieste di personale alle Asl vicine. Non approviamo, invece, la pratica di trasferire specialisti di altri settori nei posti di pronto soccorso”.
Ad ogni modo, ricorda Cristiani, “va messa mano all’accoglienza dei pazienti: gran parte delle aggressioni al personale sanitario sono opera dei parenti dei ricoverati, che sostano per giorni nei locali di osservazione insieme ai pazienti a causa della mancanza di posti letto”.
La Cisl condivide poi il no alle “bolle” per isolare i pazienti Covid nei singoli reparti dell’ospedale Moscati. “Il direttore generale Russo ha deciso di fare fronte al bisogno di posti letto per i contagiati con il solo Covid hospital di Maddaloni e, se ne sarà bisogno, con il Melorio di Santa Maria Capua Vetere. E’ giusto che l’esponente della Fials Stabile contesti la scelta del Moscati di ricavare invece posti letto in diversi reparti: manca il personale per questo tipo di organizzazione”. Le “bolle Covid” sono state attivate nelle unità operative di Cardiologia-Utic, Medicina generale, Ginecologia e ostetricia, Ortopedia e traumatologia. Quelle di Cardiologia e Ortopedia sono di uso “esclusivo” dei reparti.

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