Padova, trovato nel fiume Brenta il corpo del 15enne scomparso: disposta l’autopsia

È stato ritrovato il corpo di Jouider Ahmed, il 15enne scomparso da Padova lo scorso giovedì in circostanze poco chiare.

Foto Davide Bolzoni - LaPresse

MILANO – È stato ritrovato il corpo di Jouider Ahmed, il 15enne scomparso da Padova lo scorso giovedì in circostanze poco chiare. Dopo il ritrovamento del cellulare ieri sera, rinvenuto sul ponte pedonale che collega il quartiere Torre a Cadoneghe, i vigili del fuoco hanno iniziato a battere il fiume, rinvenendo in mattinata il corpo, al centro del corso d’acqua.

Tanti i misteri che ora dovranno risolvere gli inquirenti, a partire dai messaggi vocali consegnati alla fidanzata il giorno della scomparsa. “Tornerò morto, o mi faranno molto male”, le sue parole affidate a quel telefonino che la Squadra Mobile di Padova ha ora in mano per tutte le analisi del caso.

Al momento nulla è escluso. Sul corpo del 15enne non sarebbero emersi segni di violenza, ma gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi, motivo per cui è stata disposta l’autopsia.

Da quanto si apprende, il ragazzo è stato ritrovato con indosso gli stessi abiti che aveva al momento dell’allontanamento da casa, motivo per cui la prima ipotesi è che sia morto a ridosso della scomparsa.

Tra le ipotesi non è da escludere anche quella del suicidio: la sera della scomparsa, Jouider aveva salutato la mamma e la sorella con particolare affetto, particolare questo che le donne avevano sottolineato alle autorità con molta preoccupazione, temendo il peggio.

Tutto ora è nelle mani degli investigatori che dovranno capire come e perché è morto un ragazzo, di soli 15 anni, che non aveva particolari problemi anche a scuola. Le risposte potrebbero arrivare proprio dal telefonino, ritrovato fuori dall’acqua, e che potrebbe svelare molte cose sulla sua morte.

Di Lorena Cacace

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