Papa fa auguri ai papà: Custodite crescita dei vostri figli

Foto Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse 14/03/2021 Parma (Italia) Sport Calcio

Città del Vaticano, 19 mar. (LaPresse) – “Cari papà, auguri nel vostro giorno! Siate per i vostri figli come san Giuseppe: custodi della loro crescita in età, sapienza e grazia”.Lo scrive su Twitter Papa Francesco nel giorno della festa del papà.

“Troppo spesso ci sono adulti che giocano a fare i ragazzini, che sentono la necessità di mettersi al livello dell’adolescente, ma non capiscono che è un inganno. È un gioco del diavolo. Non riesco a comprendere come sia possibile per un adulto sentirsi in competizione con un ragazzino, ma purtroppo accade sempre più spesso. È

come se gli adulti dicessero: ‘Tu sei giovane, hai questa grossa possibilità e questa enorme promessa, ma io voglio essere più giovane di te, io posso esserlo, posso fingere di esserlo ed essere migliore di te anche in questo'”. Lo afferma Papa Francesco in ‘Dio è giovane’, libro intervista curato da Thomas Leoncini edito da Piemme e in uscita domani, come anticipa il Corriere della Sera.

“Ci sono troppi genitori adolescenti nella testa, che giocano alla vita effimera eterna e, consapevolmente o meno, rendono vittime i loro figli di questo perverso gioco dell’ effimero. Perché da un lato allevano figli instradati alla cultura dell’ effimero e dall’ altro li fanno crescere sempre più sradicati, in una società che chiamo appunto ‘sradicata’”.

Qualche anno fa – racconta il Pontefice -, a Buenos Aires, ho preso un taxi: l’ autista era molto preoccupato, quasi affranto, mi sembrò da subito un uomo inquieto. Mi guardò dallo specchietto retrovisore e mi disse: ‘Lei è il cardinale?’. Io risposi di sì e lui replicò: ‘Che cosa dobbiamo fare con questi giovani? Non so più come gestire i miei figli. Sabato scorso sono salite quattro ragazze appena maggiorenni, dell’ età di mia figlia, e avevano quattro sacchetti pieni di bottiglie. Ho domandato che cosa ci avrebbero fatto con tutte quelle bottiglie di vodka, whisky e altre cose; la loro risposta è stata: ‘Andiamo a casa a prepararci per la movida di stasera’”. Questo racconto mi ha fatto molto riflettere: quelle ragazze erano come orfane, sembravano senza radici, volevano diventare orfane del proprio corpo e della loro ragione.

Per garantirsi una serata divertente dovevano arrivarci già ubriache. Ma che cosa significa arrivare alla movida già ubriache? Significa arrivarci piene di illusioni e portando con sé un corpo che non si comanda, un corpo che non risponde alla testa e al cuore, un corpo che risponde solo agli istinti, un corpo senza memoria, un corpo composto solo di carne effimera”.

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