Papa: “Nonni non sono scarti da buttare, serve alleanza con i giovani”

Nonni e anziani non sono "degli avanzi di vita, degli scarti da buttare", ma "sono quei pezzi di pane preziosi rimasti sulla tavola della nostra vita, che possono ancora nutrirci con una fragranza che abbiamo perso, 'la fragranza della memoria'"

(AP Photo/Riccardo De Luca)

ROMA – Nonni e anziani non sono “degli avanzi di vita, degli scarti da buttare”, ma “sono quei pezzi di pane preziosi rimasti sulla tavola della nostra vita, che possono ancora nutrirci con una fragranza che abbiamo perso, ‘la fragranza della memoria’”. Nella prima giornata mondiale dedicata proprio a nonni e anziani, da lui istituita e fortemente voluta, Papa Francesco invita a una rinnovata alleanza tra generazioni, tra vecchi e giovani, perché senza “la storia non va avanti, la vita non va avanti”. Bergoglio, che aveva affidato a monsignor Fisichella la sua omelia per la messa mattutina, torna a lanciare l’appello al termine dell’Angelus: “Oggi andate a trovare i vostri nonni, andate a trovare gli anziani soli”.

E’ grazie al loro amore, insiste l’omelia, che siamo diventati adulti, ma “noi quale sguardo abbiamo verso i nonni e gli anziani? Quand’è l’ultima volta che abbiamo fatto compagnia o telefonato a un anziano per dirgli la nostra vicinanza e lasciarci benedire dalle sue parole? Soffro quando vedo una società che corre, indaffarata e indifferente, presa da troppe cose e incapace di fermarsi per rivolgere uno sguardo, un saluto, una carezza”, dice il pontefice. Che insiste: “Ho paura di una società nella quale siamo tutti una folla anonima e non siamo più capaci di alzare lo sguardo e riconoscerci”. Nelle nostre società, dice ancora Bergoglio, “abbiamo consegnato la vita all’idea che ‘ognuno pensa per sé’. Ma questo uccide! Il Vangelo ci esorta a condividere ciò che siamo e ciò che abbiamo: solo così possiamo essere saziati”. Un tema su cui torna durante l’Angelus, soffermandosi sulla parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci: “È un grande insegnamento per noi. Ci dice che il Signore può fare molto con il poco che gli mettiamo a disposizione”. Dio, sottolinea, “ama agire così: fa cose grandi a partire da quelle piccole, gratuite”. E dunque “proviamo a condividere di più, proviamo questa strada che Gesù ci insegna. Anche oggi il moltiplicarsi dei beni non risolve i problemi senza una giusta condivisione”. Francesco richiama la tragedia della fame, che uccide ogni giorno settemila bambini: “Di fronte a scandali come questi Gesù rivolge anche a noi un invito: ‘Coraggio, dona il poco che hai, i tuoi talenti e i tuoi beni, mettili a disposizione di Gesù e dei fratelli. Non temere, nulla andrà perso, perché, se condividi, Dio moltiplica”.

LaPresse

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