CASAL DI PRINCIPE – Per Nicola Schiavone, primogenito del capoclan Francesco Sandokan, il suo padrino (e omonimo) gli ha sempre ricordato Luigi Bisignani: “Un importante faccendiere, un facilitatore”. E proprio come l’ex giornalista dell’Ansa (il suo nome era nell’elenco degli iscritti alla loggia P2), l’uomo che battezzò il figlio del boss dei Casalesi, conosciuto come ‘o munaciello, a Roma frequentava parlamentari e manager di aziende. Messosi alle spalle la sua Casale, dove ha fatto l’assessore negli anni Ottanta, e facendo la spola tra Napoli, dove abita, e la Capitale, in 30 anni è riuscito a tracciare una rete di contatti prestigiosi. E se i carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta sono stati in grado di mapparla è stato anche grazie a F. L., un autista che a partire dal 2015 proprio Schiavone iniziò ad ingaggiare per fargli svolgere varie incombenze.
Fattore Uber
F.L. conobbe ‘o munaciello in occasione di un servizio noleggio tramite l’app Uber: “Da quella volta – ha raccontato ai militari –, Schiavone si era trovato bene. Gli lasciai il mio numero di telefono e ogni volta che veniva a Roma si serviva di me. Nella maggior parte dei casi mi pagava tramite contanti. Andavo a prenderlo alla stazione di Roma Termini e solitamente lo accompagnavo presso l’hotel Aldrovandi e successivamente presso le sedi del ministero dei Trasporti, delle Ferrovie di Stato e presso il Parlamento”.
In giro per Roma
Oltre a chili di mozzarelle e babà che Schiavone gli avrebbe fatto dispensare a destra e a manca, F.L. ha riferito che sempre ‘o munaciello gli avrebbe fatto accompagnare “persone a lui vicine” accollandosi la spesa.
Uno degli appuntamenti fissi sarebbe stato quello con il senatore Salvatore Margiotta, sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti dal 13 settembre 2019 al 12 febbraio 2021 (di cui abbiamo parlato nell’edizione del 6 maggio scorso). “Schiavone – ha chiarito l’autista – mi aveva detto che qualora mi avesse chiamato Margiotta mi sarei dovuto mettere a sua disposizione”. “Ho accompagnato più volte – ha continuato il testimone – anche l’ex ministro Altero Matteoli (scomparso il 18 dicembre 2017, ndr), anche in compagnia dello Schiavone. Addirittura siamo stati pure al funerale nella provincia di Grosseto. Ho accompagnato e prelevato il Matteoli numerose volte dalla fondazione sita a Roma, al largo Fontanella Borghese e lo portavo a casa in zona Fleming, sempre su disposizione di Nicola Schiavone”.
Per 400 euro F.L. ha informato i carabinieri di aver trasportato, con la moglie, daRoma a Napoli,pure il parlamentare Umberto Del Basso De Caro (sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal 2014 al 2018 e avvocato, con Giovanni Esposito Fariello, di Schiavone, ndr). Non solo politici. In un’occasione l’autista sempre su disposizione di ‘o munaciello, nel 2017 avrebbe portato “il dottor Battisti (Gianfranco, ndr.), presidente delle Ferrovie di Stato, di sera, intorno alle 21, prelevandolo all’esterno della sede delle Ferrovie e portato a casa in piazza Zama”. Battisti dal 31 luglio 2018 al 27 maggio 2021 è stato amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato Italiane. Nella schiera di clienti ci sarebbe pure Marco Zanichelli, presidente di Trenitalia da giugno 2009 a novembre 2015: “L’ho portato numerose volte in giro, in diverse occasioni ha pagato anche lui, ma di massima sempre Schiavone”. “Conosco pure l’ad di Rfi, Carlo Carganico – ha aggiunto l’autista – poiché Schiavone lo aveva fatto accompagnare numerose volte ad Rfi o alla via Nomentana”. Carganico è stato amministratore delegato di Italferr Spa dal 2016 al 2018.
Per i carabinieri che hanno indagato su ‘o munaciello, le dichiarazioni dell’autista dimostrano la sua possibilità di interfacciarsi con i più alti vertici di Trenitalia, Rfi e delle istituzioni governative e parlamentari. Con loro, hanno ricostruito i militari dell’Arma, ha avuto rapporti diretti di frequentazioni pagando in varie occasioni i loro spostamenti in macchina.
L’ordinanza
A far scattare le manette l’inchiesta su un presunto giro di mazzette che proprio ‘o munaciello avrebbe attivato per corrompere alcuni funzionari di Rete ferroviaria italiana affinché favorissero ditte a lui vicine negli appalti. I germani Schiavone sono indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso: parte dei guadagni ottenuti con aziende amiche sarebbe finita ai familiari di Francesco Sandokan Schiavone.
Margiotta, Del Basso De Caro, Carganico, Zanichelli, Battisti e Matteoli sono estranei all’inchiesta, coordinata dai pm Antonello Ardituro e Graziella Arlomede che ha portato cautelarmente in prigione ‘o munaciello. A
ver avuto relazioni con il casalese non è reato, ma per gli investigatori tracciare chi ha frequentato negli ultimi anni è fondamentale per dimostrare la sua capacità di infiltrarsi in settori nevralgici dello Stato e dell’economia italiana. E se questa abilità di insinuarsi tra politici e manager lo avrebbe aiutato a commettere reati, nei prossimi mesi saranno i giudici a dirlo.
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