Pd, Cuperlo: “D’Alema sbagliò, era giusto restare e lottare da dentro”

Le parole dell'esponente dem

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 06-12-2017 Roma Politica Manifestazione dei Radicali Italiani per lo Ius Soli Nella foto Gianni Cuperlo Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 06-12-2017 Roma (Italy) Politc Demonstration by "Radicali Italiani" for the Ius Soli law In the pic Gianni Cuperlo

TORINO – “Io sono contento quando la sinistra allarga il suo consenso e quando il Pd, come sta accadendo con Letta, diventa perno di una alleanza aperta, sociale e civica in grado di rinnovare il Paese e battere una destra pericolosa. Si può fare e lo abbiamo appena dimostrato con il voto nelle città”. Lo ha detto in una intervista a ‘Repubblica’ l’esponente del Pd Gianni Cuperlo. “La definizione di D’Alema sulla fase renziana come “malattia che per fortuna è guarita da sola, ma che c’era”? Io ho un giudizio diverso – ha aggiunto – Personalmente e con altri quella stagione l’ho sempre contrastata, convinto che il senso del Pd fosse più forte del leader che lo guidava in quel momento e che ad alcuni sembrava imbattibile. La scissione di Articolo 1 ha invece sopravvalutato il renzismo e sottovalutato la domanda di unità dei progressisti e della sinistra. Credo che D’Alema abbia l’onestà intellettuale per riconoscerlo. D’altra parte c’è chi nel Pd è rimasto, si è battuto da dentro a viso aperto e i fatti alla fine ci hanno dato ragione”.

(LaPresse)

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