Pd-M5S, l’alleanza non basta: il campo largo lo fa De Luca

Secondo i sondaggi il divario con il centrodestra si allarga, senza moderati è dura. Il governatore dialoga con il Movimento e tiene dalla sua parte tutti i centristi

Autonomia, De Luca respinge l'invito: Schlein sempre più isolata
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NAPOLI – Il campo del centrosinistra non è abbastanza largo per vincere. Non è stata, come spesso ripetono i leader della coalizione, la divisione a consegnare la guida del Paese a Giorgia Meloni e al centrodestra. O comunque non è stata soltanto la spaccatura tra Pd e Movimento 5 Stelle. Il campo largo. E ora la situazione sembra precipitare per il progetto che ha in mente Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito democratico, di guardare solo ai grillini e alla sinistra. Nel 2022 Dem e 5 Stelle insieme avrebbero raccolto poco più del 41% dei consensi, insidiando da vicino un centrodestra capace di superare il 43%. Una distanza che comunque avrebbe creato scompiglio e imprevedibilità in sede di consultazioni. Da allora, però, Meloni ha continuato a macinare consensi e il centrosinistra si è ulteriormente sfilacciato, nonostante la vittoria alle Primarie della segretaria Schlein, il cui effetto non si è visto e non si vede. Secondo l’ultimo sondaggio di Demopolis per La7, il Pd è fermo al 19,8%, mentre il Movimento 5Stelle al 16%, aggiungendo il 3,5% delle liste ecologiste e di sinistra non si arriverebbe al 40%, mentre il centrodestra viaggia oltre il 45%. Chiaramente la forbice si allarga quando i sondaggi arrivano da fonti più vicine alla coalizione attualmente al governo. Nella rilevazione di Tecné per le reti Mediaset, infatti, spicca il risultato di Forza Italia al 9,9% che porta il centrodestra al 47,7% e il centrosinistra al 41,%.

Distanze in aumento, quindi. Segnale che il progetto del campo largo che non guarda ai moderati è destinato a nuove sconfitte, salvo clamorosi ribaltoni. E dà ragione al governatore Vincenzo De Luca, che in Campania Azione e Italia Viva li ha dalla propria parte, come anche un pezzo del Movimento 5 Stelle, con il quale sta dialogando in maniera sempre più intensa. Il presidente della Regione punta a costruire un’alleanza ampia sulla sua leadership e sulla proposta politica che intende portare avanti, senza escludere nessuno, come invece sta provando a fare il Pd nazionale. Il modello deluchiano, alla fine, anche stando ai sondaggi potrebbe essere l’unico a rivelarsi competitivo con un centrodestra che ha il vento in poppa grazie a Meloni e a Fratelli d’Italia, ma che di problemi al proprio interno, specie a livello territoriale e regionale, ne ha parecchi.

Quello della necessità di allargare il campo è un concetto ribadito proprio ieri dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Allargare il campo al M5s? Bisogna avere una propria identità e attrattività. Poi a seconda delle leggi elettorali bisogna fare delle alleanze larghe”. E dal segretario socialista Enzo Maraio: “Bisogna conslidare un’alleanza di centrosinistra solida e plurale, che sia rispettosa di tutte le anime che la compongono. Il Pd, che è il maggiore partito di maggioranza relativa, dovrebbe in qualche modo, con generosità, federare la coalizione. Non è sempre accaduto e anzi a volte prova ad imporre scelte che non condividiamo”. Socialisti che si sono già dichiarati favorevoli a un terzo mandato di De Luca. Una strada tracciata, quindi. Ma bisogna volerla guardare.

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