Pd-M5S, l’ostacolo è il premier da scegliere: Di Maio vuole Conte, Zingaretti no. Sul tavolo il commissario Ue e la presidenza della Repubblica

Il confronto tra i due leader, iniziato ieri sera a Roma, proseguirà nelle prossime ore

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio

Nessun ostacolo insormontabile, avevano detto i capigruppo del Pd dopo il primo incontro con i colleghi del Movimento 5 Stelle. In realtà uno potrebbe esserci: è l’incarico di premier. Scegliere la persona a cui affidare il nuovo governo.

Luigi Di Maio vuole un Conte-bis. Il segretario del Pd no. Nicola Zingaretti, a cena ieri sera a Roma con il leader grillino, ha evidenziato l’esigenza di un nome nuovo, in grado di dare discontinuità rispetto al precedente esecutivo.

Il colloquio proseguirà nelle prossime ore. Tutto fa pensare, però, che sia i dem che il Movimento 5 Stelle abbiano serie intenzioni a formare l’esecutivo. La partita potrebbe risolversi chiamando in causa altri fronti: quello del commissario Ue, per il quale si era vociferato la figura di Paolo Gentiloni, e, in ottica di un governo di legislatura, la presidenza della Repubblica, per la quale il parlamento si esprimerà fra due anni.

A complicare il tutto c’è il tempo: Sergio Mattarella vuole decisioni in temi rapidi. Martedì il nuovo giro di consultazioni, quindi per dopodomani democrat e grillini dovranno affrontare e risolvere i nodi irrisolti.

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