Pedofilia, 4 arresti a Milano

Altre 18 persone risultano indagate. Ma i numeri potrebbero essere più alti

Foto LaPresse - Polizia Postale

MILANO – Sono 4 le persone arrestate e altre 18 quelle indagate per pedofilia. È stata un’operazione condotta dalla polizia postale che ha portato all’arresto di quattro persone trovate in possesso di ingenti quantitativi di materiale pedopornografico. Per loro, dunque, sono scattate immediatamente le manette mentre altre diciotto persone sono state indagate a piede libero.

Le indagini e gli arresti

Un’attività di indagine condotta come detto dagli agenti del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni e coordinata dalla procura della Repubblica di Milano. Secondo le prime indiscrezioni l’operazione di questa mattina potrebbe avere risvolti molto più ampi. In base al materiale ritrovato, infatti, il giro di pedofilia sgominato potrebbe essere esteso anche ad altre province lombarde e, di conseguenza, coinvolgere anche altre persone.

Appena una settimana fa un fenomeno analogo nella provincia milanese

Quel che è certo al momento è che la situazione è assai preoccupante. Un fenomeno già di per sé ben strutturato, infatti, sembra ormai essersi diffuso a macchia d’olio, testimonianza di quella che è diventata una piaga sociale importante. Questo episodio segue purtroppo altri che in tempi recenti si sono verificati in provincia di Milano. Ma non solo. Appena qualche giorno fa, infatti, a San Donato Milanese i carabinieri della compagnia locale, coordinati dalla procura di Lodi, sgominarono un’altra rete in merito. In quell’occasione, però, a finire sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti fu un 50enne della zona. L’uomo, infatti, avrebbe adescato con metodi ormai noti da chi indaga su tali episodi una ragazzina di appena 9 anni.

E ancora una volta a far partire le indagini il ritrovamento di chat piuttosto esplicite sui social network. Da lì un’indagine che si è sostanziata in intercettazioni ambientali aveva accertato le intenzioni dell’uomo che fu così arrestato. I casi, tuttavia, sono purtroppo innumerevoli. Tutti con i social al centro dell’attenzione, testimonianza di come un mezzo nato certamente per altri finisca spesso nelle mani sbagliate.

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