Ponte Morandi, Renzo Piano collaborerà alla ricostruzione. Di Maio: “Pedaggi spropositati per Autostrade”

Sulla tempistica però l'architetto precisa: "Non credo ai tempi record per la ricostruzione, credo nei tempi giusti, bisogna fare presto ma non in fretta". Il ministro del Lavoro: "Il governo Renzi li ha sempre protetti".

Foto Marco Alpozzi/LaPresse 15 agosto 2018 Genova, Italia Politica Genova, crolla parte di un ponte sull'A10: si scava tra le macerie Nella foto: i Ministri Danilo Toninelli e Luigi Di Maio in visita al Ponte Morandi Photo Marco Alpozzi/LaPresse August 15th, 2018 Genoa, Italy Politics Bridge collapses on Genoa highway

ROMA“Un’idea” per il nuovo ponte Morandi. Una bozza per ridisegnare il futuro di Genova e del viadotto. La proposta arriva dall’archistar Renzo Piano, che ha incontrato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e il si+ndaco di Genova, Marco Bucci. “Ho un’idea, ma è soltanto l’inizio. Un progettista pensa alla zona e si aiuta con degli schizzi. Da qui a dire che c’è già un progetto è eccessivo”, ha chiarito l’architetto genovese. “C’è un impegno morale a fare sì che il nuovo ponte porti con sé il ritratto della genuinità e delle qualità dei genovesi”.

Il monito: “Fare presto, ma non in fretta”

“Bisogna ricostruire il ponte – ha aggiunto Renzo Piano – e ripensare tutta quell’area, che è di enorme interesse urbanistico. È chiaro che il nuovo ponte deve essere accompagnato da una riflessione urbanistica su quell’area, di straordinaria importanza per la città”. “Il ponte lo costruiscono gli ingegneri – conclude Piano – ma sono lieto di poter essere utile al progetto perché dietro al ponte c’è l’orgoglio e la bellezza della città”. Sulla tempistica però l’architetto precisa: “Non credo ai tempi record per la ricostruzione, credo nei tempi giusti, bisogna fare presto ma non in fretta”.

L’attacco di Di Maio

Intanto, sul fronte politico, la polemica non si placa. Sulla concessione di Autostrade “chi ha sbagliato pagherà. E’ ora che tutti i ministri che hanno autorizzato questa follia paghino di tasca propria”. Il nuovo affondo del vicepremier Luigi Di Maio passa da un post sul Blog delle Stelle, rilanciato sulle sue pagine social. “Se chi ha fatto la concessione regalo ad Autostrade e chi non l’ha annullata ha causato un danno alle casse dello Stato sarà denunciato alla Corte dei conti per danno erariale. Siamo già al lavoro per questo”.

La trasparenza

La pubblicazione da parte di Autostrade per l’Italia della concessione stipulata con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non basta al leader 5 stelle: “Parlando di trasparenza: chiediamo ai Benetton di pubblicare i nomi di tutti i politici e tutti i giornali finanziati nel corso di questi anni – continua il ministro del Lavoro -. Chi stava al governo li ha sempre protetti, addirittura fino all’anno scorso con il governo di Renzi”. E su questo punto Di Maio riporta anche quanto dichiarato dall’ex premier “solo dieci giorni fa: ‘Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario Ue Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica’. Bravo!”, conclude il vicepremier.

“Rendite e pedaggi spropositati”

“Da oggi, con dieci anni di ritardo, tutti gli italiani sanno che la concessione di autostrade ai Benetton è stata un regalo clamoroso che ha consentito loro di fare gli imprenditori non con il loro capitale, ma con quello dei cittadini”, attacca ancora Di Maio. Secondo il ministro il contratto prevedeva una “rendita garantita spropositata, del 7%”. “Per un decennio – aggiunge – ci hanno fatto pagare i pedaggi molto più di quanto avremmo dovuto con il benestare della mala politica dei vecchi partiti” e “hanno fatto molta meno manutenzione di quanto avrebbero dovuto. In cambio hanno preso miliardi che fino al 2012 hanno dichiarato in una holding con sede in Lussemburgo. E la cosa più grave è che chi stava al governo li ha sempre protetti”.

La replica di Autostrade

La replica di Autostrade arriva a stretto giro: in un comunicato la società spiega che il rendimento netto del 6,85% è – anzitutto – relativo al quinquennio terminato lo scorso anno (per i prossimi 5 anni, fino al 200, il rendimento sarà del “5% dopo le tasse”). In secondo luogo, si applicava “solo agli investimenti richiesti dallo Stato dopo il 2008”, il che significa che “tale remunerazione ha avuto dunque un impatto irrilevante sulle tariffe (meno di 0,05% all’anno dal 2008 ad oggi)”.

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