Apertura di settimana in negativo a Piazza Affari, Euro in ribasso

Borsa - Piazza Affari

MILANO – Apertura di settimana in negativo a Piazza Affari, con l’euro che scivola sotto quota 1,16 sul dollaro, in scia alla politica accomodante della Bce e alle tensioni sul tema dei migranti. In una giornata povera di dati macro, gli investitori presteranno attenzione ai discorsi che terranno diversi componenti della Fed e il presidente della Bce, Mario Draghi, a Sintra, in Portogallo.

Spread in calo

In calo invece per lo spread fra Btp e Bund tedesco, differenziale che segna quota 216 punti contro i 219 della chiusura di venerdì. Il rendimento del decennale italiano è pari al 2,56%. Ftse Mib che cede lo 0,37% e sconta lo stacco della cedola da parte di alcune società, tra cui Snam (-4,05%), Poste (-3,33%) e Terna (-2,79%).

In affanno anche Prysmian (-1,99%) mentre risentono della debolezza del petrolio Teneris (-0,53%), Saipem (-0,32%) ed Eni (-0,26%). In flessione Luxottica (-0,4%) che aspetta l’assemblea del 25 luglio di Essilor per celebrare le nozze con il gigante francese delle lenti. Avanza invece Tim (+0,86%) con i bancari Bper (+0,74%), Ubi (+0,56%) e Unicredit (+0,49%), gli assicurativi Unipol (+0,73%) e Generali (+0,18%) e il risparmio gestito di Azimut (+0,7%). Fuori dal Ftse Mib in affanno le utilities Acea (-4,52%), Iren (-3,04%) e Acea (-2,96), che trattano tutte senza cedola.   Euro in lieve calo all’avvio di settimana. La moneta unica europea segna un ribasso dello 0,16% a 1,159 rispetto al dollaro. In Asia lo yen avanza a 110,47 sul biglietto verde.

Dazi amari per borse asiatiche

Seduta negativa per le Borse asiatiche, preoccupate dall’escalation della guerra commerciale tra Cina e Usa. Tokyo ha chiuso in calo dello 0,75%, con gli investitori alla finestra per capire i danni del causati dal terremoto che ha colpito Osaka. Male anche Seul (-1,29%), poco mossa Sydney (+0,17%), chiuse per festività le Borse cinesi, inclusa Hong Kong. I dazi pesano anche sull’Europa e Wall Street, con i future in calo.
Continua a scendere il petrolio (il Wti è sceso a 64 dollari al barile), in vista del vertice Opec di venerdì quando Russia e Arabia Saudita proporranno ai partner un aumento della produzione, contro cui si schiereranno Iran, Venezuela e Iraq.

Oro giallo

Lieve rialzo per il prezzo dell’oro in avvio di settimana dopo lo scivolone del 2,1% di venerdì. Il metallo con consegna immediata avanza dello 0,1% a 1280 dollari l’oncia.

Oro nero

Inizio di settimana in deciso ribasso per il prezzo del petrolio, con il greggio Wti del Texas che cede l’1,8% a 63,91%, ampliando il calo visto venerdì. Perde quota anche il Brent (-0,67% a 72,9). Ad allontanare gli investitori, le tensioni fra paesi produttori in vista del vertice Opec di venerdì nel quale Arabia Saudita e Russia vorrebbero allentare i limiti alle quote. Orientamento cui si oppongono Iran, Iraq e Venezuela

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